Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. WHERE ARE YOU NOW
  2. FREAK SHOW
  3. NEVER ALONE
  4. TOMORROW
  5. QUEEN
  6. LIAR
  7. TIME TO GO
  8. I DON'T KNOW YOU
  9. WHILE SHE SLEEPS
  10. RIDE TO NOWHERE
  11. GLORY DAYS

Line up

  • Nathan James: vocals
  • Andreas Z Eriksson: guitars, vocals
  • Andrew Lowe: guitar, vocals
  • Phil Beaver: drums, percussions, vocals
  • Colin Parkinson: bass, acoustic guitar, vocals
  • Tony Draper: Hammond, piano

Voto medio utenti

Mentre i rockofili più “navigati” discutono animatamente sulla legittimità del successo dei Greta Van Fleet (senza voler entrare qui nel merito della questione, dico solo che se anche un solo giovincello, in un mondo infestato da rap, trap e da troppa musica pop inconsistente e plastificata, scoprirà per merito loro la genialità dei Led Zeppelin, dovremmo essere in qualche modo grati ai quattro rampanti americani …), un’altra band emergente, sospinta dalla critica fino a essere definita “the future of British rock”, raggiunge con il suo terzo albo la piena maturità espressiva, tanto da far sembrare plausibile la suddetta iperbolica designazione.
Si chiamano Inglorious e “Ride to nowhere”, nobilitato dalla saggia produzione di Kevin Shirley (Led Zeppelin, Aerosmith, …), aggiunge una significativa crescita artistica complessiva a un talento già molto evidente nei lavori precedenti, con un Nathan James che, ormai pienamente consapevole e padrone delle sue non comuni capacità vocali, interpreta con enorme trasporto un lotto di canzoni dal grande spessore emozionale, capaci di puntare dritte allo stomaco, per poi risalire inesorabilmente fino a inondare cuore e cervello.
Nel programma dell’opera c’è tanta energia, sensibilità e autorevolezza, tanto amore e rispetto per un suono immortale, all’interno del quale iniettare dosi imponenti di linfa vitale, necessarie per rendere Whitesnake, Rainbow e Alter Bridge numi tutelari importanti ma non fastidiosamente ingombranti.
Così, se il primo esplosivo singolo “Where are you now”, “Tomorrow”, ”Time to go” e la notturna "I don't know you“ sono in grado di farsi largo a gomitate nei sensi degli ammiratori di Coverdale & C. (soprattutto di quelli che rimpiangono la sua ormai un po’ affievolita vitalità …), “Freak show” ostenta un bel groove dal gusto “radiofonico” contemporaneo e “Never alone” farà inumidire gli occhi a tutti gli estimatori dell’indimenticabile Chris Cornell, omaggiato nel migliore dei modi da un James davvero ispirato.
A conforto di chi sostiene che una voce di livello superiore fa spesso la differenza, arrivano la scalciante “Queen” e la possente “Liar”, rigorose e tuttavia molto coinvolgenti anche grazie a un’ugola pregna di ardore e feeling, seguite da un efficace concentrato di tensione e seduzione intitolato “While she sleeps” e dalla magnetica title-track del disco, forse la dimostrazione più lucida di come architetture soniche tradizionali possano diventare persino fantasiose, facendo attenzione a non esagerare nel diffusissimo “gioco” delle citazioni.
Glory days”, una ballatona acustica di notevole suggestione (ancora una volta esemplare la prova del cantante …), pone un nobile sigillo su un Cd di alto lignaggio, in grado di proiettare sul serio gli Inglorious nel gotha dell’hard rock “moderno” … ora speriamo che il pubblico non sia troppo “distratto” da dibattiti un po’ futili per accorgersene.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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