Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:42 min.
Etichetta:Hells Headbanger Records

Tracklist

  1. FUCK OFF AND DIE
  2. UNCIVILIZED
  3. RED HOT LEATHER
  4. LONG TIME NO LOVE
  5. WE WANT THE NIGHT
  6. THE MISTS OF TIME
  7. ANSWER THE CALL
  8. THE EVIL ONE

Line up

  • Alejandro Corredor: bass
  • Tom Draper: guitars (lead)
  • Matt Harvey: lyrics, guitars (rhythm), vocals

Voto medio utenti

Aaaaah, quanto amo il metallo tradizionale underground... Così puro, energico, puzzolente, lontanissimo da logiche commerciali, vip ticket, polemiche da bar.
Ed in questi anni stiamo assistendo ad un rinato interesse per il vecchio HM, sia esso di derivazione americana o inglese, la chiamano New Wave Of True Heavy Metal, ma se seguite queste pagine lo saprete già, ve ne parlo spesso.
Alcuni gruppi più "energici", poi, ultimamente virano verso l'HM classico (mi vengono in mente gli Striker) e diversi musicisti dell'ambito estremo si approcciano al lato più melodico della nostra amata musica, tipo gli Eternity's End o il gruppo che vi sto per presentare. Un vero ritorno al classico.

Oggi, vi parlo di questi fantastici Pounder e ve li descrivo così: cazzo che bomba HM che hanno tirato fuori!

Intanto chi si veste da fighetto, chi si imbalsama la barba, chi toglie il grasso dal prosciutto, chi insomma è un precisino del cazzo è avvertito: qui c'è roba sanguigna e poche buone maniere.

I Pounder vengono da Los Angeles ma sono quanto di più lontano possiate pensare da posti alla moda, camice colorate e abbronzature. Loro vivono nelle sudicie cantine e sono tre ragazzi provenienti dall'ambito estremo. Oh, mica i primi tre stronzi che passano eh! Gente che suona con Carcass, Exhumed, Nausea, Gruesome e che si è riunita per amore del metallo classico, con la voglia di suonarlo, di viverlo, liberi da schemi o vincoli. La fretta di avere un disco in mano ha fatto si che le ricerche per un cantante siano andate a vuoto. Così, non sapendo come uscirne, Matt Harvey si è posizionato dietro al microfono, oltre che suonare la chitarra ritmica. E questa è un po' una croce per la band perché NON è un cantante. Stenta, non ha estensione, a volte non è intonato, nel mix è davvero basso e molto spesso ha un'altra traccia vocale a sostegno.
Ma sapete cos'ha? La cazzimma! E un timbro che ci sta proprio bene. Tanto i perfettini li ho già avvertiti.

Unciviluzed è un tributo agli anni '80, scanzonato, vero, ingenuo, imperfetto, irruento.

I Pounder non imitano in toto Maiden o Priest, certo, ci sono alcune influenze, ma loro suonano un metal classico, veloce (speed metal, ma non del tutto), con riff affilati, buoni assoli non troppo puliti, ritornelli a volte "delicati", accessibili. Raven, Malice, Mania (ve li ricordate? Sì, certo...), Emerald (quelli californiani, che ora sono stati ristampati su Shadow Kingdom Records) sono più o meno le coordinate dei Nostri. E tra un pezzo speed che ti fa alzare in piedi e ringraziare il dio metallo, ed un altro rirtmato che ti fa scapocciare, c'è spazio anche per un ballatone strappamutande in pieno stile '80 ("Answer The Call"). Uncivilized è un disco vario, potente ma anche dolce e leccato in piccoli punti, veloce ma che sa prendersi i suoi break melodici, un disco con grandi chitarre dal suono "vero", un basso presente ed ipervitaminico ed una batteria spettacolare che riempie i pezzi con fill articolati e piacevoli.
Ne parlerei per ore. Intanto li segno per il listone di fine anno.

Ma siete ancora lì a leggere?! Ad ascoltare, via!

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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