Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Pure Steel Publishing

Tracklist

  1. LEGION OF THE DEAD
  2. LUCID DREAMS
  3. PUPPETS ON A STRING
  4. POWERGAME
  5. FINAL WARNING
  6. THE CHASE OF THE FALCON
  7. FOR THOSE WHO DIED
  8. BAPTIZED IN FIRE AND STEEL
  9. MASQERADE
  10. GHOST TOWN
  11. BLACKOUT

Line up

  • Marc Zimmermann: bass
  • Mätty: guitars, vocals
  • Tobi: guitars
  • Klaus-Gerald Fedeler: drums

Voto medio utenti

Dopo il loro debut album “Beast on the Attack” targato 2015 i Powergame tornano sulle scene con “Masquerade album nel quale sono riusciti ad aumentare l'intensità del loro stile di chiaro stampo nwobhm

In apertura troviamo "Legion of the Dead" il pezzo ci dimostra subito che la band vuole rompere gli schemi, i Powergame suonano un Heavy Metal moderno restando tuttavia ben ancorati ai canoni più tradizionalisti del genere, come si può vedere nell'atmosfera creatasi con "Lucid Dreams" in cui non si sprecano riff che nel loro intendo vogliono forse "omaggiare" (con le dovute proporzioni) gli Iron Maiden

La band tedesca dimostra di possedere anche un grande senso di melodia con "Puppets on a String".
La successiva "Powergame" è un'altra canzone solida con diversi cambi di tempo, compresa un'esplosione galoppante che culmina in un assolo travolgente.
Davvero una bella soppesa il singer Mätty con la sua voce che riesce ad elevare a livelli lo stesso Kind Diamond sarebbe orgoglioso, ascoltare "Final Warning" per credere.
Nel complesso la canzone è davvero eccezionale e il ritornello decisamente ispirato.

Segue la strumentale "The Chase of the Falcon", brano che arriva al momento giusto, mentre "Baptized in Fire and Steel" è probabilmente la canzone migliore presente sull'album.
Leggermente sottotono la successiva "Masqerade", a differenza di "Ghost Town" che alla fine è una delle canzoni più pesanti dell'intero album. 


La band chiude "Masquerade" con una melodia familiare, omaggiando gli Scorpions con una bella versione di "Blackout", ottimo modo per chiudere l'album, il problema è che il livello di "Masquerade" si alza notevolmente propio grazie a quest'ultima canzone e a questo punto due domande me le farei.


Decisamente accattivante lo splendido artwork che ritrae un lottatore di wrestling con le braccia conserte all'angolo di un ring insanguinato e palesemente soddisfatto dopo aver abbattuto il suo avversario.

Nel complesso potremmo riassumere dicendo che i Powergame sono un po come dottor. Jekyll e mr. Hyde, capaci di scrivere canzoni che sembrano avere il piglio giusto, ma dopo averle ascoltate rimane la sensazione di qualcosa di incompiuto.
Recensione a cura di Fabio De Carlo

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