Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:59 min.
Etichetta:Long Branch Records

Tracklist

  1. AS IT BEGINS
  2. WHEN THE WORLD BECOMES UNDONE
  3. LOVE THE ONES YOU HATE
  4. FELL IN MY HOLE
  5. SUCCUMBING TO THE EVENT HORIZON
  6. VULTURES
  7. END OF DAYS
  8. THE WOODS
  9. WE ALL BREAK DOWN
  10. LAY WITH THE WICKED
  11. SPLINTERS
  12. DREAMS OF THE END
  13. CLOSURE

Line up

  • Eric Morgan: bass
  • Sal Abruscato: vocals, guitars
  • Eddie Heedles: guitars
  • Johnny Kelly: drums
  • Joe Taylor: guitars

Voto medio utenti

Dopo la morte di Peter Steele ed il conseguente scioglimento dei Type O Negative, il chitarrista e cantante Sal Abruscato ed il batterista Johnny Kelly danno vita agli A Pale Horse Named Death, che oggi tagliano il traguardo del terzo lavoro in studio con questo "When The World Becomes Undone" edito da Long Branch Records: nonostante l'ingombrante passato musicale dei musicisti, fin dal primo lavoro "And Hell Will Follow Me" il gruppo ha dato dimostrazione di non voler vivere di rendita di quanto fatto con i TON ed ha sin da subito cercato una propria dimensione musicale. Certo i punti di contatto permangono, visto che la band si muove sempre all'interno di territori doom/gothic metal dai toni piuttosto lugubri e depressivi, ma non si può certo tacciare gli A Pale Horse Named Death di essere una sterile copia carbone della band di Pete Steele: "When The World Becomes Undone" è un disco che ha come punti di forza un songwriting ispirato, in grado di mescolare la componente più melodica ed a tratti catchy del gothic metal ed il senso oppressivo del doom metal più oscuro, su cui le lyrics nichiliste e depressive trovano il perfetto humus musicale per germinare e fiorire in brani come la titletrack ed il singolo apripista "Love The Ones You Love To Hate" (sicuramente i pezzi più diretti ed efficaci, che si stampano in testa fin dal primo ascolto ), senza tralasciare "Fell In My Hole" (probabilmente il brano più vicino musicalmente ai Type O Negative, a partire dall'iniziale giro di basso) o "We All Break Down", la tristissima "Splinters" e "Lay With The Wicked". La voce di Abruscato non sarà distintiva e crepuscolare come quella di Pete Steele, ma riesce anch'essa a donare ottime vibrazioni e sensazioni ai brani e la sua timbrica decadente è davvero adatta alla musica degli A Pale Horse Named Death, che nei 62 minuti di "When The World Becomes Undone" ci regalano musica di spessore e davvero ispirata. A discapito di una durata comunque elevata, il gruppo riesce a tenere viva l'attenzione per tutta la durata dell'ascolto e nonostante qualche richiamo (comunque non invasivo nè fastidioso a parere di chi scrive) a quella grandiosa band che furono i Type O Negative, il gruppo dimostra di saper camminare con le proprie gambe e di saperlo fare molto bene.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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