Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:51 min.
Etichetta:Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. A PLACE FOR JUDGEMENT DAY
  2. HEART OF STONE
  3. SHADOWS AND LIGHTS
  4. MAYBE FOREVER
  5. NO PRISONERS
  6. DIDN'T WANNA CARE
  7. UNBREAKABLE
  8. DON'T DARE TO CALL IT LOVE
  9. COWBOYS ONCE, COWBOYS FOREVER
  10. REHAB
  11. UNTIL FOREVER COMES
  12. EVERYTHING

Line up

  • Gianluca Firmo: vocals, keyboards
  • Davide "Dave Rox" Barbieri: backing vocals
  • Mattia "Noise Maker" Tedesco: guitars
  • Nicola Iazzi: bass
  • Daniele Valseriati: drums, percussion
  • Paul Laine: guest on backing vocals
  • Mario Percudani: guest on guitars
  • Stefano Zeni: guest on guitars
  • Carlo Poddighe: guest on guitars
  • Pier Mazzini: guest on keyboards
  • Andrea Cinelli: guest on piano
  • Alessandro Moro: guest on sax

Voto medio utenti

Firmo è Gianluca Firmo, già mastermind dei Room Experience (dopo l’eccellente debutto del 2015, attendiamo con ansia il secondo lavoro di quest’avvincente “supergruppo” …) e oggi impegnato in una produzione discografica in “prima persona”, supportato nell’impresa da amici e collaboratori di comprovata e affidabile competenza esecutiva (da Davide "Dave Rox" Barbieri a Mario Percudani, passando per Paul Laine).
Masterizzato da Roberto Priori (Danger Zone, Raintimes, Wheels Of Fire) nei suoi PriStudio di Bologna e pubblicato dalla valente Street Symphonies Records, “Rehab” è un lavoro confezionato con estrema cura ed eleganza, in cui le ben note capacità di scrittura del nostro si manifestano attraverso la sua voce forse non straordinariamente “appariscente” ma di sicuro pregna di emotività e tensione espressiva.
Forte di un background artistico ispirato da notabili del calibro di Bon Jovi, Bryan Adams, Aldo Nova e Tim Feehan, il programma si snoda tra pathos e spigliatezze, esordendo con un trainer di lusso come “A place for judgement day”, in grado di conficcarsi nella corteccia cerebrale dell’astante fin dal primo contatto.
L’accattivante “Heart of stone” continua a blandire i sensi, mentre tocca alla ballatona Bon Jovi-escaShadows and lights” completare l’opera di soggiogamento, rivelando pienamente l’emotività spontanea e intensa dell’autore e interprete del brano.
La solarità di “Maybe forever”, pur parecchio gradevole, non incide più di tanto nell’economia dell’albo, cosa che invece fanno "No prisoners”, grintosa e anthemica, la vellutata e sentimentale "Didn't wanna care” (contraddistinta dal raffinato sax di Alessandro Moro) e "Unbreakable” che fornisce un nuovo apporto di salutare energia al ricercato percorso armonico del disco.
E’ ancora il Bon Jovi più “cantautorale” ad alimentare “Don't dare to call it love” e la rootsyCowboys once, cowboys forever”, preludio a una pulsante e positiva title-track e a un epilogo soffice, introspettivo e avvolgente, garantito dalla toccante “Until forever comes” e dall’elegiaca “Everything”.
Rehab” è un bellissimo esempio di rock adulto contemporaneo, che consolida il nome di Firmo tra i protagonisti “emergenti” della scena melodica, collocandolo in particolare tra la ristretta cerchia di quegli artisti che anche senza tanti “sensazionalismi” sanno raggiungere le profondità dell’animo umano.

P.S. Gianluca, per il tuo esordio da solista mi sarei aspettato una cover di “I like Chopin” … peccato che non ci sia!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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