Copertina 5,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:55 min.
Etichetta:Breaker
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AWAKENING OF SOKARIS
  2. SOKARIS
  3. HARD DAYS
  4. BLOODY SIGHTS
  5. HOT STUFF
  6. TAKE MY HAND PART I
  7. TAKE MY HAND PART II
  8. REVELATION
  9. BURNING NIGHTS
  10. ANOTHER LIFE
  11. OLD SPARKY
  12. RATS
  13. I WANT OUT
  14. ANOTHER LIFE (RADIO-EDIT)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Non mi sorprende leggere che i Double Action fossero attivi già nella seconda metà degli anni '90 (anche se come Mephisto), infatti i pezzi inclusi su "Sokaris" suonano datati, e ricordano parecchio le sonorità di quegli anni, sopratutto i Saxon e gli Accept. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che sono veramente pochi i momenti memorabili presenti su questo album, il secondo nella carriera dei Double Action. L'artwork di copertina, abbinato alle immagini presenti nel booklet, farebbe pensare ad concept (l'ennesimo) sulla storia Egizia, invece leggendo i testi si scopre che l'unico brano che tocca l'argomento è la titletrack "Sokaris". Avevo accennato ai Saxon, ed in effetti questo brano ricorda sfacciatamente le atmosfere create dagli autori di "Strong Arm of the Law", anche se il cantante Ronnie Pilgrim in alcuni passaggi più che Biff mi ricorda Blaze Bayley. Dopo una mediocre "Hard Days", le cose migliorano un po' con la potente "Bloody Sights". A questo punto i Double Action sembrano confermare l'attrazione per i metallari tedeschi verso la disco music anni '80, riprendendo un famoso sucesso di Donna Summer: "Hot Stuff". E lo farebbero pure bene, un trattamento energico per un brano orecchiabile, se non fosse per quell'accenno alla melodia del "Rondò alla Turca" in fase di assolo. La sonnolenta prima parte di "Take My Hand", viene riscattata dal suo seguito, più metallico e nemmeno troppo scontato, un brano che sembra provenire dal repertorio dei Wolfsbane. Peccato che i Double Action privilegino troppo i mid-tempo, dato che le cose migliori sembrano riuscirgli quando schiacciano il piede sull'acceleratore. Azz... neanche i tempo di fare questa affermazione che arriva "Another Life" a smentirmi. Si tratta di una ballad, e per una volta tanto riesce a catturare la mia attenzione, certo nulla di trascendentale ed originale, ma mi è ben interpretata dai chitarristi e da Ronnie Pilgrim. Non ho invece dubbi nel riconoscere al cantante "l'ispirazione" di Udo nella veloce "Rats", dove sono proprio gli Accept ad essere tirati in causa. Non rende onore al titolo la conclusiva (anche se a dire il vero in coda trova ancora spazio un'edit version di "Another Life") "I Want Out". Due titoli scippati ai Maiden (e qualche riff pure!), uno agli Helloween, i Double Action potevano "rubargli" anche un po' di ispirazione.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.