Nell’anno di grazia del black metal, la Finlandia ha certamente avuto un ruolo di rilievo, giungendo ormai a scavalcare la Svezia e la Norvegia per quantità e qualità di gruppi e i Sacrificium Carmen, non potevano essere l’eccezione … Il loro nuovo [I]“Hermetica”[/I] , che segue di tre anni il debut “Ikuisen Tulen Kammiossa” , è un album fresco, nero, satanico e nordico … Quattro aggettivi per cercare di descrivere al meglio la proposta del quintetto di Tampere che certamente parte da lidi cari ai vari Behexen, Sargeist e Horna, ma che sin dall’ottima “Kaitselmuksen Tähti” riesce a mettere una spiccata personalità che, forte delle su citate influenze, si evolve verso lidi più personali, sempre estremi, ma con un approccio più “easy listening” che potremmo definire anche vagamente rock n roll. I retaggi thrash in “Mysteerion Nietoksilla” rendono il pezzo più “orecchiabile” e memorizzabile così come la melodia di fondo presente in tutti i brani (“Valheennäkijä, Kuoleva Mestari” e “Noidanpolku” su tutti) contribuisce alla varietà (freschezza) dell’album. In mezzo a tanta differenziazione e qualità, stona un po’ la voce di Hoath Cambion con il suo screaming “sforzato, sfiatato e afono” che potrebbe al massimo andare bene per qualche depressive black metal band di debuttanti … Una volta fatta la cattiva abitudine a questo non indifferente particolare, “Hermetica” riesce comunque a scorrere bene, riuscendo a brillare di un’intensa luce nera, sottile e tagliente come tutta la produzione dell’album, che facendo praticamente a meno del basso, riesce ad avere un certo alone di glacialità passata, riportando l’ascoltatore agli anni d’oro della prima ondata black … Tra tanti pregi e qualche difetto il secondo pargolo dei Sacrificium Carmen riesce comunque a convincere, anche se per poter primeggiare in quest’annata d’oro, ci sarebbe voluto qualcosa di più … Sono ancora un po' acerbi ma manca poco alla definitiva maturazione ...