Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:42 min.
Etichetta:GrimmDistribution

Tracklist

  1. HUMAN MORTUARY LANDSCAPES
  2. REBORN
  3. SLAVERY BEFORE THE SOMA
  4. JUDGEMENT
  5. NOW THAT THE MOON ILLUMINATES THE REMAINS
  6. WE ARE YOUR SINISTER
  7. THE HOPE OF THE ABANDONED PLANET
  8. THE DEFEAT OF MAN BY MAN
  9. ARCANE INITIATION

Line up

  • Vlad Marin: bass, vocals
  • Hugo Olivos: drums
  • Juan Carlos Martínez Valdez: guitars
  • Raúl Campos San Lorenzo: guitars

Voto medio utenti

La prima incarnazione dei Forbidden Rites risale all'ormai lontano 1996 quando i membri del gruppo si riunivano per dare vita ad un progetto di musica estrema.
Solo nel 2017, tuttavia, i quattro, a discapito della lontananza geografica che vedeva tre elementi in Messico ed un quarto a Cipro, riuscivano a dare concretezza alle proprie idee scrivendo le canzoni che poi sarebbero finite su "Pantheon Arcanum", esordio per il gruppo.
Questa breve storia ci serve per meglio capire cosa suonano i Nostri dal momento che la loro proposta non è certo "moderna".
"Pantheon Arcanum" è, infatti, un album che paga un dazio pesantissimo al black/death metal melodico di scuola svedese e che ha in gruppi come Dissection, Dawn e Sacramentum i propri, evidentissimi, punti di riferimento.
I Forbidden Rites sono letteralmente stati stregati da quel suono così misterioso, così oscuro e così melodico che i gruppi appena citati hanno contribuito a rendere indimenticabile e ci offrono, dunque, la loro personale interpretazione di quelle atmosfere fredde, evocative e devote al maligno che i grandi capolavori degli anni '90 usciti in terra svedese hanno già consegnato alla storia.
I Forbidden Rites si limitano a percorrere terreni già ampiamente battuti ma lo fanno per mezzo di una manciata di brani di certo ispirati, suonati e prodotti bene, che riescono, tra sulfurei rallentamenti ed improvvise accelerazioni, a far rivivere la magia di un suono che, evidentemente, non smette di esercitare il suo fascino anche in zone del nostro pianeta tanto lontane dalla madre patria Svezia.
Risulta difficile aggiungere altro su un disco come "Pantheon Arcanum": se avete amato album come "Nær Sólen Gar Niþer for Vvogher", "Far Away from the Sun" o l'immortale "Storm of the Light's Bane" saprete bene cosa aspettarvi dai Nostri e se, invece, non li conoscete, beh di certo avete sbagliato portale!
Se, dunque, come il sottoscritto siete dei nostalgici e se, soprattutto, amate la musica estrema ricca di melodia e di fascino dovete dare un ascolto a questo album e infischiarvene della sua mancanza di originalità perché la qualità, che poi è l'unica cosa che dovrebbe contare, qui è garantita al 666%.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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