Lacuna Coil - The 119 Show - Live in London

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2018
Durata:non disponibile
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. INTRO
  2. A CURRENT OBSESSION
  3. 1.19
  4. MY WINGS
  5. END OF TIME
  6. BLOOD, TEARS, DUST
  7. SWAMPED
  8. THE ARMY INSIDE
  9. VEINS OF GLASS
  10. ONE COLD DAY
  11. THE HOUSE OF SHAME
  12. WHEN A DEAD MAN WALKS
  13. TIGHT ROPE
  14. SOUL INTO HADES
  15. HYPERFAST
  16. I LIKE IT
  17. HEAVEN'S A LIE
  18. SENZAFINE
  19. CLOSER
  20. COMALIES
  21. OUR TRUTH
  22. INTERMEZZO
  23. FALLING
  24. WIDE AWAKE
  25. I FORGIVE (BUT I WON'T FORGET YOUR NAME)
  26. ENJOY THE SILENCE (DEPECHE MODE COVER)
  27. NOTHING STANDS IN OUR WAY
  28. FINAL CREDITS
  29. BEHIND THE CURTAINS
  30. ENTER THE COIL
  31. INTRO
  32. A CURRENT OBSESSION
  33. 1.19
  34. MY WINGS
  35. END OF TIME
  36. BLOOD, TEARS, DUST
  37. SWAMPED
  38. THE ARMY INSIDE
  39. VEINS OF GLASS
  40. ONE COLD DAY
  41. THE HOUSE OF SHAME
  42. WHEN A DEAD MAN WALKS
  43. TIGHT ROPE
  44. SOUL INTO HADES
  45. HYPERFAST
  46. I LIKE IT
  47. HEAVEN'S A LIE
  48. SENZAFINE
  49. CLOSER
  50. COMALIES
  51. OUR TRUTH
  52. INTERMEZZO
  53. FALLING
  54. WIDE AWAKE
  55. I FORGIVE (BUT I WON'T FORGET YOUR NAME)
  56. ENJOY THE SILENCE (DEPECHE MODE COVER)
  57. NOTHING STANDS IN OUR WAY
  58. FINAL CREDITS
  59. BEHIND THE CURTAINS
  60. ENTER THE COIL
  61. INTRO
  62. A CURRENT OBSESSION
  63. 1.19
  64. MY WINGS
  65. END OF TIME
  66. BLOOD, TEARS, DUST
  67. SWAMPED
  68. THE ARMY INSIDE
  69. VEINS OF GLASS
  70. ONE COLD DAY
  71. THE HOUSE OF SHAME
  72. WHEN A DEAD MAN WALKS
  73. TIGHT ROPE
  74. SOUL INTO HADES
  75. HYPERFAST
  76. I LIKE IT
  77. HEAVEN'S A LIE
  78. SENZAFINE
  79. CLOSER
  80. COMALIES
  81. OUR TRUTH
  82. INTERMEZZO
  83. FALLING
  84. WIDE AWAKE
  85. I FORGIVE (BUT I WON'T FORGET YOUR NAME)
  86. ENJOY THE SILENCE (DEPECHE MODE COVER)
  87. NOTHING STANDS IN OUR WAY

Line up

  • Marco Coti Zelati: bass
  • Cristina Scabbia: vocals
  • Andrea Ferro: vocals
  • Ryan Folden: drums
  • Diego Cavallotti: guitars

Voto medio utenti

Dobbiamo ammetterlo: noi italiani ci lamentiamo di continuo.

Del caldo torrido estivo, del gelo invernale, di qualsiasi governo e, anche, dei nostri artisti. Sono trascorsi vent’anni da quando i Lacuna Coil pubblicavano su Century Media (primo gruppo italiano a firmare con la rinomata etichetta tedesca) il loro mini album eponimo. L’abbandono di Raffale Zagaria e Claudio Leo (fondatori dei magnifici Cayne), gli album seguenti e poi lo stato di grazia con “Comalies” e “Karmacode”, due lavori (in particolare il primo) che, nel bene e nel male, hanno reso la band milanese addirittura alfieri di quel gothic-metal moderno, va bene anche alternative, che oltre ad aver fatto scuola, ha conquistato fan da tutto il pianeta. Ne sono prova gli svariati tour gremiti di pubblico e le scalate in classifica. Nonostante ciò, a molte persone solo il monicker dei milanesi all’orecchio fa venire l’orticaria. Se da decenni il pubblico metal non chiedeva altro che il proprio genere preferito diventasse più popolare anche tra i media, tutti si sono schierati contro la presenza di Cristina Scabbia a The Voice, o altre cose (una sua partecipazione a Sanremo con Rezophonic, se non altro, come un documentario su Sky Arte). È venuto il momento di fare pace con noi stessi e ammettere che il contributo dei Lacuna Coil è stato grandioso, almeno per chi segue la band dai suoi esordi o chi continua a comprare i loro dischi. Chi scrive non ha trovato lampi di genio negli ultimi quattro lavori, di cui “Delirium” è forse quello un po’ più degno di nota qualitativa.

Questa nuova uscita per in DVD/Blu Ray e doppio audio cd è il regalo più bello che la band potesse mai fare per chi ha intravisto nei nostrani una realtà che merita il suo spazio, lontano da invidie o oltranzismi. Queste impeccabili registrazioni ritraggono la band al concerto celebrativo del ventennale di carriera in quel di Londra, allo 02 Forum. Per l’occasione la band non ha badato a spese, e ha arricchito lo show con costumi, scenografia tra il goth e il burlesque, ma è la prova musicale dei cinque la vera protagonista. In più di due ore di esibizione troviamo le più grandi canzoni della band (i brani storici di “Comalies”, “Karmacode” e “Delirium”, ma anche gioielli storici come “My Wings”, “When A Dead Man Walks” o “Senzafine”, impossibile da non amare), raggiungendo picchi di grande emozione (“One Cold Day”, la dedica a Claudio Leo, purtroppo scomparso pochi anni addietro), l’encore pianistico di “Falling” e “Wide Awake”), il saluto finale. Esibizione impeccabile, suoni perfetti, grande tenuta di palco. Il 19 gennaio (1.19 del titolo) una grande band italiana ha dimostrato in una delle capitali mondiali della musica rock di non essere meno a nessuno, e di esser rimasti sempre fedeli a chi più loro importa: non chi polemizza, ma i loro fan. Quelli veri, che
sono molti. Tenendo conto anche delle superlative confezioni e delle foto contenute nel booklet, quest’uscita va assolutamente presa in considerazione. Un documento storico di una band italiana di cui dovremmo sempre essere fieri.
Recensione a cura di Max Firinu

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 dic 2018 alle 12:37

Evito anch'io i nomi, altrimenti mi ci vogliono gli antidepressivi... Un abbraccio quorthoniano...

Inserito il 27 nov 2018 alle 10:42

Certo piuttosto che essere rappresentati da quella roba rap, i-core, e robaccia simile (evito i nomi se no sto male) meglio questi!

Inserito il 27 nov 2018 alle 00:47

Eh beh, son gusti, dai... A me il primo mini, "Comalies" e "Karmacode" piacciono molto, dopo non più. Però non può che farmi piacere che comunque in paesi come la Germania o gli USA ci rappresentino.

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