Copertina 5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:40 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HELLBOUND
  2. REPENTAGRAM
  3. WITHDRAWAL DIVINE
  4. VAGRANT RIDE
  5. BEYOND OBSCENE
  6. PERFECTION AND THE INFECTION
  7. HEATHEN UP
  8. CHEAT THE LEADER
  9. MATADOR
  10. TO SERVICE IS TO DESTROY
  11. IRONSIDES
  12. I AM WEAPON

Line up

  • Nate Olp: vocals, bass
  • Chris Cruz: drums
  • Ben Parrish: guitars
  • Scott Wilson: guitars

Voto medio utenti

Come già successo con il debutto degli One Man Army ( nuova band di Johan Lindstrand, ed voce dei The Crown ), cioè l'imbattersi nell'ascolto di un album suonato bene ma con pochissime idee originali, anche nel caso degli statunitensi Demiricous, provo le stesse identiche sensazioni. I quattro musicisti d'Oltreoceano riversano sul loro debutto una mole pazzesca di energia e rabbia, convogliate perfettamente da una buonissima preparazione tecnica agli strumenti. Quello che manca, e tanto aggiungo, è una propria personalità, un proprio segno identificatore. Se avete nostalgia di Slayer e Testament, visto e considerato che non battono colpi discografici nuovi da tempi immemori, questi Demiricous possono fare al caso vostro. Infatti i quattro si muovono sulle stesse coordinate stilistiche che hanno reso grandissimi i due acts succitati. Quindi è un continuo ed incessante susseguirsi degli stessi riff ( King, Hannemann, Peterson, ingombranti fantasmi in ogni solco del cd... ) stessi break sincopatici e stesso drumming infernale che tanto rimanda all'immenso Lombardo, perfino gli assoli fischianti della coppia King/Hannemann ( quelli che ad un orecchio disattento possono sembrare appiccicati con del nastro adesivo, ahahah ) fanno sovente capolino tra le dodici poderose mazzate thrash ( venate ogni tanto da spruzzate death e qualche accenno black metal, soprattutto in alcune porzioni di drumming sfrenato ). Le canzoni sarebbero anche piacevoli da ascoltare ma il tutto viene vanificato da questa sorta di copia/incolla fatto senza ritegno. Ok essere ispirati, devoti, grati e quant'altro, ma il plagio è una cosa da condannare assolutamente. Mi spiace, ma non posso dare loro un voto positivo visto che, a differenza della band di Linstrand che comunque risultava divertente e coinvolgente, durante l'ascolto di questi Demiricous, la testa può anche ballonzolare avanti ed indietro, ma è comunque un headbanging dedicato a Slayer e Testament. Tanto vale allora rispolverare i vecchi classici.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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