Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:48 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. OF UNWORLDLY ORIGIN
  2. THAT WHICH CONSUMES ALL THINGS
  3. BLOOD ATONEMENT
  4. FATHOMLESS CATACOMBS
  5. THE OUTER ONES
  6. VANITAS
  7. EX NIHILO
  8. LUCIFEROUS
  9. A STARLESS DARKNESS

Line up

  • David Davidson: Guitars, Vocals
  • Dan Gargiulo: Guitars, Vocals
  • Brett Bamberger: Bass
  • Ash Pearson: Drums

Voto medio utenti

Giunti oramai alla settima release in studio, i Revocation del guitar hero Dave Davidson escono oggi con questo nuovo "The Outer Ones" per Metal Blade e ancora una volta danno prova di possedere una vena creativa apparentemente inesauribile: che sia merito delle straordinarie abilità tecniche della band, della conoscenza quasi maniacale della materia musicale tutta di Davidson o semplicemente di un dono innato non lo so, fatto sta che dopo numerosi e reiterati ascolti possiamo affermare senza timore che i Revocation hanno fatto nuovamente centro. Da un punto di vista stilistico, "The Outer Ones" non apporta grandi innovazioni rispetto a quanto fatto dal gruppo nel recente passato e ci spara nelle orecchie 48 minuti di thrash/death metal ad alto tasso tecnico ma mai autocelebrativo, variegato nelle atmosfere che riesce ad evocare e sempre più appagante ascolto dopo ascolto: il cesellato lavoro di chitarre, ricco di influenze provenienti anche al di fuori dell'ambito strettamente metal, si fa apprezzare mano a mano che gli ascolti del disco si susseguono ed è possibile apprezzare sempre nuovi dettagli, mentre il lavoro dietro alle pelli di Ash Pearson ancora una volta si segnala per fantasia, dinamica e gusto. Diventa praticamente impossibile con brani come la terremotante "Of Unworldy Origin", "That Which Consumes All Things", la titletrack o "Luciferous" non rimanere incantati dai continui cambi di tempo, dalle melodie che comunque rappresentano una parte importante della musica dei Revocation, dai brek che inducono ad un headbanging sfrenato o dagli assoli sempre gustosi di Davidson e Gargiulo, qui somministratici in perfetto equilibrio. Perfino quando i tempi si fanno meno serrati in "A Starless Darkness" la band riesce a mantenere viva l'attenzione dell'ascoltatore ed è capace ricreare un mood cupo ed opprimente senza soffocare l'ascoltatore.
"The Outer Ones" è l'ennesima riprova che i Revocation sono senza dubbio tra le formazioni più longeve ed interessanti del nuovo millennio: il futuro della nostra musica passa da questi ragazzi, e personalmente mi sento di dire che siamo in una botte di ferro.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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