Copertina SV

Info

Anno di uscita:2018
Durata:20 min.
Etichetta:This is Core

Tracklist

  1. BASH
  2. DESOLATE HEART
  3. SMELLS LIKE ALCOHOL
  4. SWEETEST DREAM
  5. KARPATHOS

Line up

  • Umberto De Marchi: vocals
  • Alessandro De Marchi: guitars
  • Niccolò Dal Barco: guitars/keyboards
  • Francesco De Marchi: drums
  • Andrea Buson: bass

Voto medio utenti

Difficile inquadrare una band come quella dei THE WINGMAN, formatasi nel 2015 in quel di Vicenza e che nelle note introduttive viene descritta come dedicata ad un'alternative/indie rock. Con molta fantasia diciamo, dato che l'approccio dei cinque ragazzi è totalmente incentrato sulla pop music (quella seria, non le porcate che siamo soliti ascoltare alla radio o in tv) ed anche le influenze citate risalgono ai The Beatles, Coldplay, Radiohead (madre santa!) o Mumford and Sons...ed anche guardando le foto di Umberto e gli altri ragazzi si denota una totale assenza di inclinazione verso il nostro amato genere musicale (mi rendo conto mentre scrivo che lo stesso dicasi per Avenged Sevenfold e tutti i loro seguaci, eppure fanno i miliardi...bah), e quindi in un sito come il nostro è ancora più difficile posizionare questo EP di debutto "Sleeping Eyes".

Mettiamola così: l'approccio alla musica è comunque serio ed appassionato, ascolto questo lavoro mentre fuori piove, mi sto preparando una bella tisana al carciofo (qualche anno fa sarebbe stata una delle innumerevoli birre, essendo peraltro un venerdì sera), accendo il camino per togliere un po' di umidità dalla stanza che mi accoglierà per le ore a venire mentre ho quintalate di cd da ascoltare nello stereo e brani come "Bash" o "Sweetest Dream" cullano questa mia inquetitudine di un'altra settimana che va a concludersi mentre io non concludo nulla di che nella mia vita.

In effetti, come dice la band stessa, "quello che rimane è un sentimento che non è né di tristezza né di gioia. Una sensazione di torpore dopo un lungo sogno o una realtà distaccata e lontana, dalla quale però si può e si deve trovare una via di fuga”.

Via di fuga che però io sono incapace a trovare.

Gradevole, ma adesso metto su il nuovo dei Terrorizer, anche perchè la conclusiva "Karpathos" è quanto di più fastidioso nella mia concezione di musica.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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