Copertina 9

Info

Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Underground Symphony
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO: FANTASIA I
  2. I'LL SAVE THE WORLD
  3. CLUNY CALLS
  4. CHORAL PRELUDE
  5. BROKEN HISTORY
  6. BELOVED JERUSALEM
  7. HEAP OF BONES
  8. DETHRONED IN SHAME
  9. DARTS OF WIND
  10. DIFFERENT TIMES, DIFFERENT PLACES
  11. DECLAIMED PRELUDE (THE BREAD AND THE WATER)
  12. TEN WILES (MUCH MORE THAN BEGGED MERCY)
  13. CONCLUSION

Line up

  • Gianluca Corona: guitars, choirs
  • Vittorio Ballerio: vocals, choirs
  • Fabio Troiani: guitar
  • Luca Sigfrido Percich (Sig): drums
  • Maurizio Lietti (Mau): bass

Voto medio utenti

Non so se anche a qualcuno dei lettori di Eutk sia mai capitato di "rimpiangere", per ragioni squisitamente anagrafiche, il fatto di non aver avuto la possibilità di vivere "in diretta" grandi momenti musicali del passato ... a me personalmente è talvolta successo, ma in questo caso posso dirlo tranquillamente ... io c'ero!
C'ero quando gli Adramelch si affacciarono per la prima volta nel controverso panorama heavy nazionale (e, diciamo la verità, avevo anche una "maturità" tale da poter accorgermi della loro grandezza senza essere troppo influenzato da facili entusiasmi tipicamente "giovanilistici"), dapprima con uno strepitoso demo, "Irae Melanox", e poi con la partecipazione alla compilation "Heavy Rendez-vous" su LM Records, seguita dalla pubblicazione di un incredibile Lp su Metal Masters, nel 1988, che riprendeva il titolo della cassetta dimostrativa e rivelava compiutamente le favolose qualità del gruppo, estrinsecate in una miscela assolutamente personale di NWOBHM, alone dark-gotico, strappi speed d'estrazione mid-eighties, sonorità epic metal e immaginifiche ambientazioni barocche, il tutto ammantato da una coltre "concettual-culturale" (album dedicato a Carlo Magno e ringraziamenti per l'ispirazione alla letteratura medievale, Martin Lutero, Vivaldi, Manzoni, Baudlaire, Bosch, Umberto Eco, ecc.), che distinsero immediatamente gli Adramelch sia dal punto di vista musicale, sia da quello "intellettuale", non solo dai loro colleghi italici, ma anche da buona parte di quelli internazionali, offrendoli come una band dalla tecnica e dalla sensibilità sopraffina e dalla proposta difficilmente etichettabile (di per sé già una gran vittoria) oltre che sempre sorprendente, capace di crescere ad ogni ascolto.
Fascino irresistibile, eclatante energia evocativa e una freschezza capace di vincere il trascorrere del tempo e il susseguirsi delle mode, sono questi gli aspetti fondamentali dei suoni di quel magico Lp (divenuto un "collector item", di malagevole reperibilità fino alla ristampa su Cd di qualche anno fa su Warlord/Blackstar) e che ritroviamo intatti anche in quest'album del "ritorno" intitolato "Broken history".
Gli Adramelch del 2005 sono parzialmente diversi nella line-up e la registrazione del disco non è più "sottile" come quella di "Irae Melanox" (comunque, per l'epoca e vista la disponibilità di tempo e budget, piuttosto buona e "fascinosa"), potendo oggi contare sulla sapienza di Luigi Stefanini e dei New Sin Studios, ma non ha perso una stilla della sua primigenia inarrestabile forza espressiva, ancora una volta condotta dal talento cristallino dei due membri originali Gianluca Corona (songwriter "storico" della band) e Vittorio Ballerio, non ha caso artefici fondamentali del concepimento dei brani straordinari contenuti in questo lavoro.
In questa situazione così "armonizzata", dove anche i nuovi componenti hanno saputo integrarsi perfettamente con l'attitudine maliosa e arcana insita nel codice genetico del gruppo, lasciatemi spendere qualche parola supplementare per il singer Ballerio, una voce emozionante, eclettica, vigorosa e soprattutto originale, laddove sono spesso la massificazione e i tentativi d'imitazione a caratterizzare i registri vocali di molti (magari tecnicamente anche piuttosto validi) cantanti della "scena", sia che si analizzi quella del passato, sia che lo si faccia con quella attuale.
Il disco, alimentato da un concept sulle Crociate, è semplicemente enorme, un affresco cangiante che sa alternare tinte accese ed enfatiche ad altre più fosche ed introspettive, proprio conservando le prerogative di quel "pennello" che aveva già istoriato le opere di ieri e a partire dalla gemma "eroica" dalle venature dark di "I'll save the world", passando per le progressioni di "Cluny calls", per lo sfarzo suggestivo della title-track, gli intrecci melodici di "Beloved Jerusalem" e della toccante "Heap of bones", le "cavalcate" corali di "Dethroned in shame" e "Darts of wind", le accelerazioni di "Different times, different places"(splendidi il chorus "in crescendo" e i reticoli strumentali), arrivando fino alla sfavillante intensità di "Ten wiles (much more than begged mercy)" e all'ultimo secondo dell'outro acustico "Conclusion", deve essere goduto appieno, risultando incredibilmente appagante nella sua totalità, senza flessioni di sorta, come non accade poi così di frequente nella sempre più congestionata discografia corrente.
Non vorrei davvero che quella degli Adramelch finisse per confondersi tra le tante "riapparizioni" alle quali l'attuale mercato ci ha ormai abituato ... questo è un evento che non deve passare inosservato e ci consegna "Broken history" come uno di quei dischi che ci ritroveremo ad ascoltare per moltissimo tempo e che anche quando le new sensations e le continue nuove uscite discografiche attireranno inevitabilmente la nostra attenzione di "famelici" music junkies, sarà lì sempre pronto a rievocare quelle emozioni indelebili, che solo le grandi esibizioni artistiche sanno incessantemente stimolare, almeno fino al prossimo disco dei nostri, nella speranza che non si debbano attendere altri diciassette anni.
Un altro "colpaccio" della Underground Symphony, un'etichetta che ha fatto della passione, della coerenza e della competenza, il proprio inconfondibile vessillo.
"Aeterna Gloria, Aeterna Lux, In Edita Culmina, Conceptus et Potentiae. Praeteritum Tempus Auspicemus, Ut Reges Renascerent ..."
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.