Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:53 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. DISRUPTION
  2. ENSLAVED BY EXISTENCE
  3. ORGANLESS BODY
  4. HURLEMENTS EN FAVEUR DE FKM
  5. NEGENTROPY (FERTILITY SOVEREIGN)
  6. JE PENSE DONC JE FUIS

Line up

  • A: guitars, bass, keyboards, programming, vocals
  • V: vocals
  • G: vocals
  • S: drums

Voto medio utenti

"Escape", terzo full length dei transalpini Decline of the I edito ancora una volta dalla sempre attenta Agonia Records, porta a compimento la trilogia iniziata con il debut "Inhibition" dedicata da A.K. e sodali al lavoro del chirurgo e filosofo francese Henri Laborit.
E lo fa ovviamente (vedere i capitoli precedenti per averne conferma) nel segno del bianco e del nero, del tutto e del niente, della speranza e dell'annichilimento: non vi sono altre vie.

D'altra parte la musica dei Decline of the I non lascia altre possibilità: la si ama o la si detesta (bianco o nero appunto), ma se la si ama sa regalare momenti di pura estasi sonora.
"Escape" (Fuga) come dicevamo conclude l'omaggio che la band rende al dottor Laborit ed alle sue ricerche nel campo della biologia comportamentale: grazie ad un lavoro sui ratti (l'artwork di "Rebellion" non è fatto a caso) il neurobiologo aveva sviluppato una teoria sull'inibizione ("Inhibition" appunto) dell'azione dimostrando che le cavie sottoposte a fortissimo stress ed impossibilitate a combattere ("Rebellion") od a fuggire ("Escape") producono somatizzazioni ulcerose, finendo in pratica per distruggere se' stesse.

Tale condizione - riflessa sull'uomo- diventa devastante per la psiche ed è perfettamente resa dalla musica dei Decline of the I che, rimanendo coerenti con la propria storia, miscelano black metal, orchestrazioni strumentali, cori, partiture elettroniche e suoni post-metal confezionano un disco opprimente, claustrofobico, disturbante ed angoscioso.
Un disco che ammanta ogni cosa con una cappa pesantissima e disperata, che risucchia con le sue oscure melodie ogni barlume di luce.
Cori celestiali e laceranti urli black, riffs glaciali ed ossessivi contrapposti ad improvvisi rallentamenti che lasciano cadere ogni tensione: tutto o niente, come sempre.

Chiaramente essendo sulle medesime coordinate dei due predecessori il disco perde -com'è inevitabile- originalità e freschezza risultando, se così si può dire, il capitolo piu' debole della trilogia. Ma parliamo, si badi bene, di livelli qualitativi assai elevati.
Se anche voi siete persone da tutto o niente, le sei tracce di "Escape" vi offriranno materiale in abbondanza.
Prendere o lasciare.
Bianco o Nero.

Decline of the I - "Enslaved by Existence"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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