Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:125 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO
  2. WHISKEY MAN
  3. BOUNTY HUNTER
  4. GATOR COUNTRY
  5. MOONLIGHT DANCIN' ON A BAYOU
  6. FALL OF THE PEACEMAKERS
  7. DEVIL'S CANYON
  8. DRUM SOLO
  9. BEATIN' THE ODDS
  10. SON OF THE SOUTH
  11. THE CREEPER
  12. THE RAINBOW BRIDGE
  13. KEYBOARD SOLO
  14. INSTRUMENTAL
  15. GUITAR SOLO
  16. DREAMS I'LL NEVER SEE
  17. THE JOURNEY
  18. GONE IN 60 SECONDS
  19. JUKIN' CITY
  20. FLIRTIN' WITH DISASTER

Line up

  • Phil McCormack: vocals
  • Bobby Ingram: guitars
  • Tim Lindsey: bass
  • John Galvin: keyboards
  • Shawn Beamer: drums

Voto medio utenti

Alcuni rigidi puristi del southern rock hanno osservato fin dall'inizio la loro carriera con malcelato fastidio, considerandoli nient'altro che dei "metallari" con la bandiera sudista, troppo rozzi e fracassoni per essere degni di raccogliere la pesante eredità delle storiche colonne di questo particolare filone musicale. Certo, i Molly Hatchet non hanno mai posseduto il sublime songwriting e l'inimitabile carisma dei Lynyrd Skynyrd nè le raffinate atmosfere strumentali ed il fascino jammistico della Allman Brothers Band, ma a compensare queste mancanze ci ha pensato il loro stile ruvido e diretto, ruspante e genuino, il modo ingenuo ma sincero di rappresentare nel mondo la visione romantica, magari anche folkloristica ed hollywoodiana, dei rudi uomini del Sud degli States, un'attitudine schietta e diretta che ha garantito loro una invidiabile carriera ultra-trentennale ed un successo internazionale che è andato oltre ogni più rosea previsione. Dunque onore alla band di Jacksonville, che adesso decide di autocelebrarsi pubblicando un lavoro assolutamente imperdibile per chiunque si professi fan della formazione. Un prodotto che vede il succoso abbinamento del loro primo dvd in assoluto e di un cd audio, entrambi testimonianza del concerto svoltosi ad Amburgo il 24 luglio 2004, nel contesto della manifestazione Hamburg Harley Days. Quale occasione migliore per i Molly Hatchet di un affollato raduno di bikers teutonici pieno di bolidi cromati, fiumi di birra e carnose tedescotte in cerca di avventure? Infatti la band sfodera il meglio del suo repertorio pescando abbondantemente dagli albums più datati, quelli maggiormente legati alla tradizione musicale confederata, senza però dimenticare i lavori più heavy-oriented degli anni recenti. "Whiskey man", "Gator country", "Beatin'the odds", "Flirtin'with disaster", fino alla leggendaria "Fall of the peacemakers" (purtroppo in una versione ridotta..) è una travolgente cavalcata nei classici senza tempo degli americani, intervallata dai successi dell'ultimo periodo e da una serie di assoli dei singoli componenti per un ora e mezza di fiammeggiante boogie rock che, piaccia o meno, rappresenta una pagina gloriosa della storia del southern. Certo gli anni passano per tutti e la potenza non è più quella degli esordi, oltretutto lo schieramento immortalato nel video non presenta neppure un membro della formazione originaria (sebbene il buon Bobby Ingram sia la bandiera dei Molly da quasi vent'anni), ma sul palco tutto ciò passa in secondo piano grazie all'esperienza, la professionalità, l'entusiasmo e, perchè no, la bravura di questi inossidabili veterani. Tecnicamente il filmato è realizzato in maniera ineccepibile, bellissime riprese e suono eccellente, inoltre c'è il solito corredo di abbondante materiale bonus comprendente intervista, speciale sull'Harley festival, bio, discografia, voluminosa foto gallery e così via. Aggiungiamo la non secondaria presenza del cd audio, per rivivere l'emozione live nel modo più classico, ed otteniamo un prodotto che vale sicuramente un piccolo sacrificio economico. Unica piccola nota stonata è proprio il pubblico amburghese, protagonista di molte inquadrature, il quale abbandona solo nel finale una compostezza forse più adatta ad una rappresentazione teatrale che ad un'entusiasmante concerto southern rock. Consiglio i Molly Hatchet di registrare il prossimo video in casa propria, di fronte al popolo dei "rednecks", dove il calore e la passione sarà certamente maggiore.

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