Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:39 min.
Etichetta:Self Released

Tracklist

  1. TULESTA VALETTU
  2. JäISTEN TUULTEN TUOMA
  3. VERIJää
  4. VALKEAT HANGET MUSTAN MAAN
  5. KAHLITTU
  6. AALLOT
  7. IKIUNTEN MAILLA

Line up

  • Atte Laakso : bass
  • Vili Ahlgren : drums
  • Miikka Heikkinen : guitars
  • Sami Haimilahti : guitars, vocals

Voto medio utenti

Uno degli aspetti più piacevoli nel disquisire di musica sul nostro portale è che dopo migliaia di recensioni “obbligatorie”, e grazie al permesso del Sommo Capo (sempre sia lodato) , mi sono preso la libertà di scrivere di ciò che ritengo più meritevole, senza per questo che ci sia nessuna “spinta” promozionale dietro … avrete perciò capito che il debut album dei finlandesi Azgorath rientra certamente nel novero dei “meritevoli” … in effetti il gruppo finlandese sin dal primo ascolto ha attirato la mia attenzione in quanto capace di confezionare con cura, classe e abilità, dei pezzi tanto eterogenei quanto compatti e d’assalto … Volendo dare una prima sommaria inquadratura al gruppo diciamo che si tratta di una sorta di symphonic pagan black metal band, dove ciascuno degli aggettivi deve intendersi con molta elasticità e beneficio d'inventario perché gli Azgaroth sono sempre ben equilibrati e distribuiscono magistralmente le loro influenze … Ad esempio l’aspetto “pagano”, è lo ritroviamo nell’uso di ottime clean vocals (l’opener “Tulesta Valettu” ne è un ottimo esempio) o chorus ( “Aallott” da questo punto di vista è proprio un “manifesto” della band ) che riportano alla mente band dedite al genere, ma che in fondo riescono a far si che gli Azgaroth siano molto originali e personali, ma sempre ben bilanciati e mai eccessivi o pacchiani. Su tutto primeggia sempre un ottimo gusto per la melodia che riesce a guidare ed indicare la strada della proposta anche nei momenti più spinti, grazie ad una forte vena malinconica che permea l’intero album e che alla fine mi ha fatto pensare ad una sorta di Thy Serpent più epici e pagani. Grande prova anche da parte del vocalist Sami Haimilahti che riesce a variare agevolmente dallo scream alle clean vocals passando per il growls, come se niente fosse, contribuendo massicciamente alla buona riuscita dell’album . Il merito maggiore della band è quello di saper comporre dei brani che individualmente non sono mai eccessivi o troppo estremi, ma presi insieme riescono a creare un buon impatto che si esalta nelle grandi melodie che tengono uniti i vari pezzi. Un brano come “Jäisten Tuulten Tuoma” dove accanto a quanto di buono già detto, fanno bella mostra anche dei cori “ecclesiastici” che mi hanno riportato agli straordinari Batushka, non potrà non soddisfare la sete di estremismo di classe che si annida tra gli adoratori più “acculturati” della nera fiamma … Per il momento non è prevista alcuna edizione fisica dell’album, ,ma speriamo che qualche label dia loro la possibilità di raggiungere un pubblico importante … Album stucchevole ed intenso, da ascoltare in spazi aperti e all’imbrunire per viaggiare nell’eternità …

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