Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:54 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. HAMMERFALL
  2. THE KILLER INSIDE
  3. SPEED OF LIGHT
  4. BORN IN THE FIRE
  5. BLACKOUT
  6. BARRICADES
  7. RAISE YOUR HELL
  8. CRANK IT UP
  9. SAIL THE BRAVE
  10. NAME OF THE FATHER
  11. WARRIORS
  12. ROAD TO GLORY

Line up

  • Tony Mills: vocals
  • Luca Ferri: drums
  • Angelo Franchini: bass
  • JJ Frati: guitar
  • Franco Nipoti: guitar
  • Mirko Bacchilega: piano intro on track #4

Voto medio utenti

Il prestigioso ruolo di recensore della Gloria imporrebbe probabilmente un atteggiamento più distaccato e asettico, ma questa è una di quelle volte in cui sarà molto difficile nascondere l’entusiasmo con cui accolgo uno dei miei (tanti) beniamini, a cui, nello specifico, sono particolarmente affezionato da quando fu definito, non senza un pizzico di gusto giornalistico per l’iperbole, la “risposta italiana ai Judas Priest”.
Aggiungiamo che per il loro ritorno discografico i Crying Steel “scomodano” addirittura Tony Mills, uno dei miei vocalist preferiti dai tempi degli Shy e appare chiaro che la curiosità per l’ascolto di “Stay steel” sia assai elevata e, per certi versi, altrettanto “ansiogena”.
E allora diciamo subito che l’apprensione svanisce celermente fin dal primo contatto … i “nuovi” Crying Steel, coordinati dai veterani Ferri, Franchini e Nipoti, continuano a essere uno dei più valorosi alfieri del Belpaese metallico e questo debutto per la Pride & Joy Music ha complessivamente tutte le qualità per soddisfare in maniera ampia, oltre che tutti i fedeli sostenitori dei bolognesi, pure gli estimatori di (ebbene sì …) Judas Priest, Queensryche, Saxon e Malice.
Dopo le doverose “rassicurazioni”, arrivano anche alcune riflessioni, partendo proprio dalla presenza dell’eccellente cantante britannico il quale, pur artefice di una prova importante in termini di professionalità, tecnica e capacità interpretative, finisce, in qualche modo, per affievolire il “carisma” tipico della band e per caratterizzare un po’ troppo i pezzi, tanto da ricordarmi in più di una circostanza i “suoi” Siam.
Al di là di quest’osservazione e di un paio di piccoli cali di tensione ("Barricades”, “Raise your hell”) riscontrabili nel programma, “Stay steel” si rivela un ottimo disco, sufficientemente vario e molto intenso, che con la suggestiva "Born in the fire” conquista l’apice della soddisfazione uditoria e ha nella micidiale openerHammerfall” e nelle frenesie epico-metalliche di "Sail the brave” altri due momenti di grande impatto istantaneo.
La miccia della deflagrazione emotiva si accende pure per merito delle possenti cromature di “The killer inside”, “Speed of light” e “Name of the father”, dei sussulti Priest-iani (versione “commerciale”) di “Blackout” e delle atmosfere vagamente “stradaiole” di “Crank it up”, mentre a “Warriors” e “Road to glory” è affidato il compito di inneggiare agli Dei dell’Hard n’ Heavy, diventati anche un po’ italiani grazie al coraggio, al talento alla determinazione di gruppi come i Crying Steel, fieri appartenenti a una generazione di musicisti che hanno fatto la “storia” del metallo nostrano e persistono nel sostenere la “causa” con intatto entusiasmo, immutata passione e tanta qualità.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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