Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:30 min.
Etichetta:MASD Records

Tracklist

  1. PARADOX OF PREDESTINATION
  2. ARCHITECTURE OF SELF-DESTRUCTION
  3. 26.04.86
  4. ANCIENT SPIRIT
  5. FALLEN BROTHER - GLORY TO THE BRAVE (OUTRO)
  6. HUMAN EXTINCTION
  7. REALM OF ILLUSIONS
  8. SOULS' HARVEST

Line up

  • Dave: vocals, guitars
  • Laccio: drums
  • Fens: bass
  • Bomber: guitars

Voto medio utenti

La verità è che ho trovato più gioia e soddisfazione nell'ascoltare 'Nemesis', quarto album dei savonesi LAST RITES, che in decine e decine dl album di band blasonate e di fama mondiale che ho avuto occasione di analizzare e spulciare negli ultimi mesi.

Questa, che potrebbe essere la conclusione di una qualsiasi recensione, ve la pongo inizialmente per rendere giustizia ad una band colpevolmente snobbata dai più ed anche penalizzata dal sottoscritto, giunto solo oggi ahimè alla recensione, dato che il disco in questione è uscito digitalmente nella seconda parte del 2017 e quindi ne è già passata un bel po' di acqua sotto i ponti.

Tuttavia, poichè la NOSTRA musica non è stagionale, come vorrebbero trasformare tutti coloro che ogni giorno provano ad inserire elementi commerciali e di massificazione all'interno dell'heavy metal, un genere che teoricamente nacque tanti anni fa come forma di antagonismo a tali meccanismi che purtroppo ormai hanno fagocitato le menti di chi oggi permette ed agevola questo orrore, è giusto rendere merito ai Last Rites, autori di una mezzora abbondante di puro thrash adrenalinico, contaminato da una spruzzata di death melodico, risultando nel globale assai vicino nel risultato ai Carcass dell'era "Heartwork", il tutto il maniera assolutamente fresca, trascinante, coinvolgente ed intelligente.

Oltre ai riff, che già si intuiscono vincenti sin dal primo ascolto per poi conquistare sempre di più man mano che si prosegue con gli ascolti, una vera marcia in più del loro songwriting è costituita dagli assoli del buon Paolo "Bomber", autentiche rasoiate - di scuola assai schuldineriana - che in ogni singolo brano accrescono la già validissima potenzialità della loro musica.

Non c'è tregua negli otto brani che compongono "Nemesis", anzi ad essere pignoli l'unico momento di calma è rappresentato dal finale strumentale di 120 secondi di "Fallen Brother", intitolato "Glory to the Brave", che ritengo essere un tributo al povero Vic Mazzoni (RIP povero ragazzo!), al quale comunque è dedicato l'intero disco e che peraltro suona un assolo proprio nel suddetto brano; per il resto sin dalla deflagrante opener "Paradox of Predestination", che peraltro tra gli otto brani presenti è probabilmente la più ordinaria, è tutto un susseguirsi di emozioni, di scapocciamenti, di intensità, fino al commovente finale di "Soul's Harvest" che davvero possiede quella malinconia giusta, quell'accomiatarsi in maniera trionfale ma triste che è propria di ogni grandissimo disco.

Da segnalare, in un'epoca in cui sembra impossibile a credersi dato lo strapotere della tecnologia ma non si riesce ad ottenere una registrazione decente, tutte ammorbate dall'ipercompressione ed appiattimento delle frequenze, l'ottima produzione effettuata nei Blackwave Studios ad opera di Fabio Palombi che non fa che accrescere il valore di un album che dubito troverà l'adeguato riscontro che merita ma che saprà entrare nei cuori di chi conta.

Aprite gli occhi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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