Eternal Alchemist - Invocation Of The Black Flames

Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:40 min.
Etichetta:Golden Age of Blasphemy Production

Tracklist

  1. A VIOLENT COSMIC STORM
  2. INVOCATION OF THE BLACK FLAMES
  3. FLESH AND BONES
  4. SLOWLY TOWARDS THE GRAVE

Line up

  • Unkraut : all instruments

Voto medio utenti

Debuttare con un buon album è spesso un’arma a doppio taglio quando si tratta di andare a comporne il successore , così Urkraut, l’uomo dietro gli Eternal Alchemist, per non rischiare di incappare in troppi paragoni con il precedente primo album della sua carriera, ha deciso di prendersi un bel rischio e provare a fare qualcosa di diverso, nella sostanza e soprattutto nella forma … Se infatti “Demonic Summoning” spalmava i suoi 45 minuti su 9 pezzi di buonissimo medieval black metal, il qui presente “Invocations Of The Black Flames” (premio originalità dell’anno per il titolo …) ci propone 4 pezzi per ben 40 minuti di black metal a leggere tinte death, con un riffing che ricorda i maestri del melodic black metal svedese (Dissection/Dawn su tutti) e che abbandona del tutto (o quasi) le suggestioni medievali . Lungi dall’essere un album derivato, “Invocations …” lascia comunque interdetti durante l’ascolto, infatti se da un parte va apprezzato il coraggio di osare, dall’altra non si può non notare come l’esperimento sia decisamente riuscito a metà … Infatti laddove si è chiamati a diluire e “allungare” la struttura del pezzo, i brani risultano alquanto banali e poco efficaci, con soluzioni oltremodo stereotipate, scontate e poco coinvolgenti ( “Flesh And Bones”) come i lunghi arpeggi infilati qua e la nei brani (come nella conclusiva “Slowly Towards The Graves” ad esempio) , che sanno veramente di riempitivo e stonano con la qualità dell’urgenza esecutiva che invece si respira quando Unkraut si mette a fare ciò che conosce meglio, cioè pestare duro senza mai essere caotico. E’ frustrante e difficile riuscire a mantenere alta la concentrazione durante l’ascolto e spesso è più la noia che non la positiva sorpresa che prende il sopravvento … Fosse stato un debut album sarei stato sicuramente meno “cattivo” ma avendo ancora ben impresso nella mente “Demonic Summoning” mi sarei aspettato qualcosa di complessivamente migliore … Eternal Alchemist è il classico alunno che “potrebbe fare di più” peccato che ha indirizzato male il proprio talento riuscendo a salvarsi solo grazie al mestiere e alla conoscenza della materia… Sufficiente delusione.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 giu 2018 alle 16:32

Confermo su tutta la linea... magari un 6,5.... ma questo è.

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