Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:45 min.
Etichetta:Buil2kill Records

Tracklist

  1. ESOTERIC
  2. IN ABSENCE
  3. FOOD FOR NOTHINGNESS
  4. NOT BEEN BORN
  5. COGNITIVE SEPARATION
  6. PAIN REPRESENTS PAINED REPRESENTATIVES
  7. ANTIMATERIA
  8. TO RISE AGAIN

Line up

  • Francesco Miatto: drums
  • Leonardo Fusi: guitars
  • Filippo Occhipinti: guitars
  • Giacomo Bortone: vox
  • Christian Luconi : bass

Voto medio utenti

Ridendo e scherzando sono quasi passati venti anni dalla nascita dei Coram Lethe, band toscana dedita a sonorità estreme che sebbene abbia prodotto quasi sempre musica di alta qualità non è riuscita ad emergere secondo le proprie potenzialità; una proposta certo non semplice, anzi molto matura e che necessita di diversi ascolti, un death metal quasi "contaminato", che rischia di non accontentare chi si nutre di sangue e viscere ne' coloro più attenti a virtuosismi e soluzioni intricate, infiniti cambi di line-up susseguitisi nel tempo (anche con una vocalist una decina di anni fa) che forse sono riusciti a dare la giusta continuità alla band senese.

Non che uno si voglia arricchire col metal estremo ma a volte la mancanza di gratificazione personale può minare ogni velleità e determinazione...fatto sta che sono passati ben sei anni dal precedente "Heterodox" ed il rischio di trovare dei Coram Lethe svuotati lo avevo sinceramente messo in conto.

Fortunatamente "In Absence" rimane pienamente nel solco della tradizione, rivelandosi un disco solido, ben costruito, che riesce a coniugare al meglio le tre facce dei Coram Lethe, quella più propriamente volta al death metal, quella più progressiva e dedita ad eleganti costruzioni sonore e quella malinconica e melodica, che lascia quella sensazione di buco nello stomaco che colpisce chi sa ascoltare: in questo senso la summa artistica del tutto è rappresentata dall'intensa "Not Been Born", senza dubbio uno dei brani migliori della band insieme a "Cognitive Separation" ma in linea generale non ci sono cali qualitatitivi durante i 40 minuti abbondanti del disco. Anzi, proprio sul finale arrivano le idee migliori, tra cui la conclusiva "To Rise Again", lunga suite finale densa di negatività e depressione, sentimenti che alimentano la nera fiamma del death metal.

Buono l'ingresso dei nuovi arrivati Giacomo Bortone alla voce e specialmente di Christian Luconi al basso che insieme al veterano Francesco Miatto dietro le pelli va a comporre una sezione ritmica che farebbe l'invidia di nomi assai più blasonati.

Da segnalare la produzione ad opera di Riccardo Pasini agli Studio 73 e il bellissimo artwork di Paolo Girardi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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