Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. LIVING A LIE
  2. ANY OTHER TIME
  3. OUTSIDE LOOKING IN
  4. WALK THRU FIRE
  5. FAITH
  6. PLEASURE DOME
  7. THESE TEARS MUST FALL
  8. WEAPONS OF LOVE
  9. ON A WING AND A PRAYER
  10. HEART SO STRONG
  11. THE LAST TIME
  12. WHERE DO WE GO FROM HERE

Line up

  • Bruce Turgon: vocals, bass, guitar, keyboards
  • Danny Carmassi: drums
  • Rocket Richotte, Scott McKinstry, Ronnie Montrose: guitar
  • Lou Gramm, Ricky Phillips, Tom Gimbel, Diana Mills: backing vocals

Voto medio utenti

Dopo anni di "glorioso" gregariato come musicista e songwriter, fondamentalmente all'ombra "luminosa" di un certo Lou Gramm (dagli anni 70' con i Black Sheep, ai suoi dischi solisti, al progetto Shadow King, fino alla collaborazione con i Foreigner stessi) ma anche lavorando con altri artisti come gli eccezionali Warrior e gli Atomic Playboys di Steve Stevens e poi ancora con Prism, Billy Thorpe, Nick Gilder, ecc. è giunto il momento per il polistrumentista, compositore e in questo caso anche produttore Bruce Turgon di ritagliarsi uno spazio da assoluto protagonista, pubblicando questo primo album solo dal titolo "Outside looking in", finalmente soddisfacendo un'esigenza che, evidentemente, era percepita già da parecchio tempo, giacché la stesura di alcuni dei brani qui inclusi risale addirittura agli anni '90.
Per questo lungamente atteso disco solista il nostro voleva davvero fare le cose per bene e i musicisti che lo accompagnano in questa nuova avventura non potevano essere (visti anche i suoi illustri trascorsi) degli sconosciuti ed, infatti, si tratta di personaggi del calibro di Denny Carmassi, Ronnie Montrose, Ricky Philips, Rocket Ritchotte, Scott McKinstry e dello stesso Lou Gramm, che per una volta, restituisce il favore al suo vecchio amico, contribuendo alle backing vocals e co-scrivendo "These tears must fall", "Heart so strong" e la bonus track per la versione giapponese "Walk the walk".
Con questi presupposti "Outside looking in" non "poteva" fallire ed, effettivamente, il disco è davvero eccellente, trasuda di hard rock tastieristico, melodico, energico e passionale da tutti i pori e i riferimenti da menzionare per esplicitare i suoi contenuti sono sicuramente i Foreigner e ancor di più quella stella tanto abbagliante quanto fugace denominata Shadow King (che, ricordiamolo, ci ha lasciato un unico disco licenziato nel '91 su etichetta Atlantic e che vedeva in line-up, oltre a Gramm e Turgon, anche Viv Campbell e l'ex-drummer degli Harlow Kevin Valentine), una all-star band che a dispetto dei suoi risultati, non era riuscita a superare le tensioni e le divergenze alimentate dalle carismatiche personalità e dalle differenti estrazioni musicali dei suoi componenti.
Nel disco, Bruce, con la sua voce, è autore di una vera e propria prova di "forza", evidenziando modulazioni che risentono, come abbastanza prevedibile, dell'influenza dell'impareggiabile Mr. Grammatico, ma con qualcosa del "soffio" vibrante e pastoso di Paul Rodgers, il tutto incastonato in pregevoli facoltà esclusivamente proprie.
Grandi arrangiamenti, il solito sofisticato lavoro ai tasti d'avorio e un pulsante contrappunto di basso completano la valutazione sulla prestazione squisitamente esecutiva di Turgon, ma non basta ... la sua sensibilità come compositore è altrettanto preziosa delle sue qualità tecniche e splendidi numeri come "Living a lie", "Any other time" e la sua elettricità soffusa, la bluesy "Outside looking in", la vaporosa intensità di "Walk thru fire", il clima notturno e l'interpretazione intimista di "Faith", che mette davvero i brividi addosso, la trascinante "Pleasure Dome", capace di conquistare con una vigoria semplice ma non semplicistica, piazzando uno dei refrain più catalizzanti dell'intero lavoro e ancora lo splendore raffinato e vagamente oscuro di "These tears must fall" (come già detto con la complicità di Gramm), l'incredibile espressività emozionale di "On a wing and prayer" e l'attraente linea armonica di "The last time", sono segnali probanti della sua universale autorevolezza nel campo del rock melodico.
Una piccola grande sorpresa, dunque, una forma di "risarcimento" personale per un artista dalle considerevoli virtù, fino ad oggi un po' lontane dai riflettori e che merita tutti i nostri più sentiti complimenti e la Vostra attenzione.
Ah dimenticavo, congratulazioni anche alla Frontiers ... un'ennesima scommessa stravinta!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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