Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:47 min.
Etichetta:Mausoleum
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NO MAN'S LAND
  2. SMART BOMBS, DUMB WAR
  3. HYADES
  4. LIARS
  5. PICTURE OF A WORLD
  6. BLAMELESS IN THE DEATHROW
  7. SEPTEMBER 11
  8. SHUT THE FUCK UP
  9. ABUSE YOUR ILLUSIONS
  10. FIGHT FOR YOUR RIGHT (TO PARTY)

Line up

  • Marco Colombo: vocals
  • Lorenzo Testa: guitars
  • Marco Negonda: guitars
  • Roberto Orlando: bass
  • Mauro De Brasi: drums

Voto medio utenti

Ho seguito il percorso degli Hyades sin dai loro primi demo, un gruppo che si è reso autore di una crescita se non rapida, sicuramente solida. Tosta, proprio come la loro proposta musicale, che via via si è forgiata su un convincente e roccioso Thrash Metal, che ha finalmente trovato l'appoggio della Mausoleum Records pronta ad accompagnarli al disco d'esordio.
Un debutto che si presenta subito bene con una fantastica copertina (di quelle che sarebbero state perfette per un album dei Sacred Reich) ed un titolo davvero azzeccato, e chissà se si tratta di una parodia del quadruplo album dei Guns N'Roses. E non mi stupirei, dato che su "Abuse Your Illusions" gli Hyades riescono a far convivere il proprio spirito ironico (vedi anche la cover finale del successo dei Beastie Boys: "Fight For Your Right") con sortite verso la politica, agli abusi dei media e ad argomenti d'attualità. In questo mi ricordano parecchio i grandiosi Sacred Reich (chi si ricorda del loro Mini LP "Surf Nicaragua"?), un paragone, quello con la band proveniente dall'Arizona, che regge bene anche sul piano musicale, con gli Hyades che si ergono a paladini del buon vecchio Thrash, spaziando dall'accoppiata (dei primi) Exodus - Testament ("No Man's Land", anche se poi in certi passaggi vocali fanno pensare a John Connelly), sino agli Onslaught (vedi l'inizio tecnico ed in crescendo di "Abuse Your Illusions"), e nel mezzo si potrebbero benissimo citare diversi altri gruppi, dagli Artillery ai Destruction, e persino ai misconosciuti Blood Feast ed Indestroy, oltre ovviamente ai Nuclear Assault, omaggiati non solo dal logo adottato ormai da anni dagli Hyades, ma anche dal brano che prende il titolo proprio dallo stesso nome del gruppo, per quei ritmi e riffing che odorano ampiamente di "Game Over". Già, davvero un gran bel pezzo, come anche la potente "Blameless In The Deathrow", la violentissima "September 11" (ottimo il guitarwork) o la titletrack, a mio parere l'apice del disco: una partenza strepitosa e stacchetti mosheggianti spezzacollo.

In occasione di un loro precedente demo avevo scritto di loro "... sono convinto che il futuro degli Hyades sia nel passato... tuffarsi nella Baia di San Francisco, e sono certo che ne riemergeranno (male che vada vi posso prestare un salvagente!) più forti di prima... gli Hyades attuali sono davvero bravi ma talvolta sembrano timorosi di dare quella sferzata definitiva alla propria musica... e dategliela!!"

Beh... l'hanno fatto e meritano rispetto! Riguardo al salvagente poi non ne hanno avuto bisogno: ce l'hanno fatta alla grande, e da soli!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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