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Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:140 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. THE GREATEST SHOW ON EARTH
  2. ÉLAN
  3. MY WALDEN
  4. STORYTIME
  5. I WANT MY TEARS BACK
  6. AMARANTH
  7. THE POET AND THE PENDULUM
  8. NEMO
  9. WISH I HAD AN ANGEL
  10. GHOST LOVE SCORE
  11. SLAYING THE DREAMER
  12. END OF ALL HOPE
  13. 10TH MAN DOWN
  14. THE KINSLAYER
  15. DEAD BOY’S POEM
  16. GETHSEMANE
  17. DEVIL & THE DEEP DARK OCEAN
  18. SACRAMENT OF WILDERNESS
  19. SLEEPING SUN
  20. ELVENPATH
  21. THE CARPENTER
  22. NIGHTWISH (DEMO)

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Bellissima e semplice retrospettiva a 360° quella che i Nightwish, ormai incredibile macchina macina-soldi ma al contempo grandissima band dalla personalità enorme, a cui imputo "solamente" il fatto di aver distrutto la scena musicale odierna dato che si è creato un movimento di milioni di band cloni, con cantanti femminili e banalità a go-go.

Si, perchè con tutto che il buon Tuomas non sia propriamente nelle mie grazie a livello personale, bisogna ammettere che è sempre e costantemente 10 passi avanti a tutti gli altri si trovino nel suo campo e abbia un gusto ed inventiva che i suoi "competitors" si sognano di notte.

Inoltre, per l'uscita di questo "Decades" ha rilasciato una dichiarazione che mi ha colpito per intelligenza e sobrietà:
“The other thing that many people requested was that we should re-record some of the older stuff with Floor and Troy, but the answer to that is also a very clear ‘No’. The songs are what they are. They are absolutely perfect in their imperfection and reflect the era in which the band existed at that time. So I thought it would be a sacrilege to go and tinker with them afterwards.”
DEO GRATIAS.
Bravo Tuomas, le ri-registrazioni sono una bestemmia e le tollero solamente in alcuni rarissimi casi (e manco troppo bene), casi non certo inclusi nella discografia dei Nightwish.

"Quei brani sono perfetti nella loro imperfezione e riflettono l'era in cui la band esisteva in quel tempo".

Da scolpire nella pietra.
Detto questo, il viaggio è a scorrere indietro nel tempo, si va dai brani più recenti del fortunatissimo (e bello) "Endless Forms Most Beautiful" e via via indietro fino al primo demo del 1996 con "Nightwish": la scelta dei pezzi è - come sempre - un fattore molto personale ma in linea di massima trovo che in questi 140 minuti ci sia un po' tutta la summa dei Nightwish, con una fortissima preponderanza del periodo Tarja, senza dubbio la più amata dai fan, senza nulla togliere alla bravissima e simpatica Floor Jansen e alla sfigata Anette Olzon, a mio avviso quella che "poteva ma non ha fatto", un po' per suoi limiti caratteriali, un po' per il fare dittatoriale degli altri.

Tre brani per Floorona, quattro per Anette e tutto il resto è destinato a "capa di bomba"; così affettuosamente ribattezzata dal nostro forum. Non possono mancare i classiconi dell'era di mezzo alla "Ghost Love Score", "Nemo" o "The Kingslayer" ma trovano spazio anche le più briose e "poweristiche" "Gethsemane" e "Sacrament of Wilderness", tratte da quello che personalmente riterrò sempre il capolavoro irripetibile (non solo dagli stessi Nightwish) "Oceanborn", fino a sfociare nell'acerbo ma meraviglioso "Angel Fall First".

In questo caso lamentarsi della mancanza di un brano o della presenza di un altro ha davvero poco senso; maggior senso invece ha chiedersi a chi giova questa compilation, dato che (e plaudo a questo) non ci sono brani inediti, ri-registrazioni, nuovi arrangiamenti o chissà cos'altro.

Chi segue i Nightwish da anni potrà sicuramente soprassedere all'acquisto, dato che probabilmente avrà già tutto: ma i fan dei Nightwish (forse farei meglio a dire "le" fan...) sono assai rinomate per avere un atteggiamento più degno di quelle che si strappano i capelli sulle transenne di Sanremo quando passa il Mengoni della situazione, e quindi non mancheranno di acquistare "Decades", e questo Holopainen lo sa bene, manager illuminatissimo secondo sul globo terracqueo solo a Lars Ulrich.

Altrimenti, per tutti i giovanissimi sostenitori dei Nightwish che quando uscì Oceanborn forse erano appena nati.

Bravissimi Nightwish: nonostante tutto davvero imprescindibili.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 mar 2018 alle 23:14

poco da dire...hai ragione.

Inserito il 17 mar 2018 alle 13:41

Mi permetto solo di aggiungere alla tua lista di motivi per cui hanno distrutto la scena é di aver sdoganato l utilizzo di sampler in sede live in maniera spudorata. Detto questo...chapeau a sti 20 anni...

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