Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:45 min.
Etichetta:Dockyard1
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. FIGHT FEAR WITH FIRE
  2. RUSH OF LIFE
  3. HOLLOW
  4. MAN WHO WAS ME
  5. DREAM OF CROWN
  6. FAILED ONE
  7. BANISHED
  8. MY ONLY SIN
  9. CREDULOUS SOUL
  10. TOOK MY WILL TO FEEL

Line up

  • Kimmo Blom: vocals
  • Henry Arola: guitars
  • Pirkka Ohlis: guitars
  • Matti Pasanen: guitars
  • Jukka Matilainen: bass
  • Niko Takala: drums

Voto medio utenti

I finlandesi Dyecrest avevano già debuttato un paio d'anni fa, grazie alla Noise Records, dopo aver vinto un concorso per bands emergenti ("Young Metal God"), ed ora si ripresentano con il loro nuovo album, "This Is My World", sotto la neonata Dockyard1. Stavolta non hanno vinto nessuna competizione, ma devono il nuovo contratto a Piet Sielck, fondatore dell'appena citata etichetta, il quale a suo tempo produsse il loro album d'esordio.
Il tempo non ha apportato grandi cambiamenti in casa Dyecrest, e tantomeno dei miglioramenti, dato che rimangono un gruppo tutto sommato anonimo e mai davvero in grado di distinguersi. L'unica variazione che si può registrare è legata al cantante, con Kimmo Blom che ha sostituito il precedente Janne Oksanen, dando ai brani un'impronta vocale meno powereggiante, ma maggiormente aggressiva e anche più varia. Perlomeno nelle intenzioni.
I 10 pezzi in scaletta vedono i Dyecrest insistere sulle soluzioni più thrashy, verso un Heavy Metal moderno, puntando su ispirazioni prog e l'alternanza di momenti più aggressivi ("Man Who Was Me") ad altri più melodici (il lento conclusivo "Took My Will To Feel" ma pure su "Dream Of Crown", nonostante quegli accenni gratuiti in screaming piazzati in maniera quasi casuale). Su "Failed One" tentano invece il connubio con spunti Prog Metal e passaggi al limite del Nu Metal, mentre escono leggermente meglio dalla veloce e più diretta "Banished", dove comunque non convince la varietà vocale tentata da Kimmo Blom, che appare ancora più in difficoltà sulle successive "My Only Sin" e "Credulous Soul", quest'ultima la canzone dai toni più power del disco.
Ci sono altri gruppi che si muovono su coordinate simili, mi vengono in mente ad esempio i Symphorce (e qui gran parte della differenza la fa un cantante di razza come Andy B. Franck), e molte ci riescono sicuramente meglio o perlomeno in maniera più avvincente.
Hanno avuto una seconda chance e non hanno saputo approfittarne.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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