Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:54 min.

Tracklist

  1. EXODUS
  2. AGE OF MACHINES
  3. THE HUNTER
  4. TIME TRAVELLER
  5. BEHIND THE VEIL
  6. 6.THE FOURTH DIMENSION
  7. FALL OF ICARUS
  8. EVENT HORIZON
  9. SAVIOR
  10. WELCOME TO HELL

Line up

  • Troels Rasmussen: vocals
  • Simon Kalmar Poulsen: guitars
  • Jacob Vestergaard Druedahl Bruun: guitars
  • Benjamin “Atlas” Andreassen: bass
  • Martin Helbo: drums

Voto medio utenti

I Savage Machine si erano già presentati su queste pagine con due EP, il primo "Through the Iron Forest" (2015) composto da cinque brani e accolto con discreto entusiasmo dal nostro Pippo 'Sbranf' Marino, il secondo, che l'anno seguente aveva invece catturato le attenzioni del sottoscritto, era un singolo con le sole "Event Horizon" e "Savior", due canzoni che ritroviamo entrambi sul loro primo full length, intitolato "Abandon Earth".

Un album che la formazione danese dedica al puro Heavy Metal, che letteralmente scopriamo esplodere sin da "Exodus" (dopo la parte introduttiva iniziale) e "Age of Machines" che su fondamenta approvate dai Judas Priest, vedono i Savage Machine insediare un guitarwork dai fraseggi tipicamente maideniani, senza comunque tralasciare qualche passaggio in odore di Mercyful Fate e Savatage.
Paragoni scomodi e sicuramente impegnativi, ma che i Savage Machine riescono a reggere senza particolare affanno, anzi, "The Hunter" gli riesce anche meglio con un Troels Rasmussen davvero entusiasmante, un mix di Rob Halford, Hansi Kürsch, Blackie Lawless e Jon Oliva a tener botta alle mazzate del batterista Martin Helbo.
Inevitabile, a questo punto, citare anche gli altri compagni di viaggio, i chitarristi Jacob V. D. Bruun e Simon Kalmar Poulsen ed il bassista Benjamin Andreassen che svolgono più che bene la propria parte.
L'arpeggio maideniano di "Time Traveller" è il preludio ad una canzone che dopo un avvio teatrale e più meditato si infiamma per un bel "salto temporale" negli anni '80. Le chitarre si fanno nuovamente melodiche su "Behind the Veil" che evita accelerazioni puntando più sul pathos e su un'interpretazione teatrale. Si torna a spingere con "The Fourth Dimension", con un bel coro anthemico ma anche assoli taglienti e dl buon gusto, come quello che piazza il bassista Andreassen per introdurci a "Fall of Icarus", altra imponente cavalcata all'insegna del più classico Heavy Metal.
Seguono poi i due pezzi che già avevamo incontrato sotto forma di singolo: "Event Horizon" e "Savior", ottimi per quanto assai diversi tra loro e sui quali mi ero quindi già espresso , pertanto all'appello resta oramai solo la conclusiva "Welcome to Hell", con il basso nuovamente lesto a dettare i tempi e Rasmussen a prenderne il timone per condurci per mano sino alla "abandoned land... as you go down, down, down " come cantava il buon Dee Snider.

Gran bella conferma.. e che ora abbandonino pure la Terra - infatti, quello dei Savage Machine è un concept su un mondo post-apocalittico (dopo la solita guerra tra uomo e macchine) - basta che non accantonino la loro passione per l'Heavy Metal.





Metal.it
What else?
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 feb 2018 alle 02:49

Disco bello e con una voce micidiale. Grazie della scoperta, Ermo!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.