Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:53 min.
Etichetta:Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. SHAMELESS
  2. AFRAID TO BE MYSELF
  3. NOTHING TO LIVE FOR
  4. S.O.S. TO GOD
  5. STRANGE FREEDOM
  6. THE REPENTANT
  7. INFERNO
  8. LET ME GO
  9. DRIVE THROUGH
  10. SEX PERFUME
  11. CIELO

Line up

  • Enrico Sarzi: vocals, acoustic guitars
  • Cristiano Vicini: guitars
  • Marco Nicoli: bass
  • Marco Micolo: keyboards
  • Alessandro Mori: Drums
  • Stefano Avanzi: sax on “Strange Freedom”
  • Alberto Valli: piano on “Cielo”
  • Luciana Buttazzo: vocals on “Cielo”

Voto medio utenti

Mentre il mondo della discografia mainstream brucia l’ennesima new-sensation e ne attende già un’altra adatta a soddisfare la necessità di “tutto e subito” dei nostri tempi, escono dischi come questo “Drive through” di Enrico Sarzi, un lavoro da centellinare gustandone i molteplici anfratti espressivi.
Già cantante dei Midnite Sun e artefice di collaborazioni di prestigio con Shining Line e Moonstone Project, Enrico raduna un po’ di “vecchi amici” e concentra in questi undici frammenti sonici tutta la sua passione per una bella fetta di musica americana, dall’hard-blues al grunge, passando per il pop-rock e il tipico cantautorato yankee.
Il risultato è ottimo, il tutto fluisce in maniera armonica senza finzioni e forzature e l’aspetto che colpisce in particolare è la spiccata capacità del nostro di trasmettere tramite la sua intensa e flessuosa laringe (influenzata tanto da Jon Bon Jovi e Paul Rodgers, quanto da Layne Staley) l’emozione dei sentimenti.
Il resto lo fa l’efficacia di composizioni ben congeniate, dove le chitarre graffiano e le melodie adescano e avvolgono, dando origine a frammenti di hard-rock vibranti e pastosi (“Shameless” e “Sex perfume”, tra Deep Purple e Bad Company e la vagamente Alice Cooper-escaLet me go”), episodi di rock malinconico e “radiofonico” (“Afraid to be myself “ e la deliziosa “Inferno”, recuperata dal repertorio dei Midnite Sun) e squarci di tensione sonica non lontana da certe atmosfere care ad Alice In Chains, Pearl Jam e Soundgarden (“Nothing to live for”, “S.O.S. to God”, “The repentant”), gestite con buongusto e carisma.
Tra tante belle canzoni, una menzione speciale la meritano “Strange freedom” dall’enorme efficacia emozionale (da applausi l'intervento del sax dell’ospite Stefano Avanzi) e la title-track, con il suo brillante tocco “attualizzato”.
Esprimo qualche piccola riserva, infine, solamente per “l’esperimento” in madrelingua denominato “Cielo” (realizzato con il contributo del piano di Alberto Valli e della voce di Luciana Buttazzo), che piace per l’esibizione di “fragilità” e tuttavia appare un po’ troppo lezioso per non essere considerato il momento più debole dell’albo.
Enrico Sarzi si conferma un vocalist di alto profilo e affida a questa sua opera prima tutta la notevole sensibilità compositiva e interpretativa che lo contraddistingue … seppur disorientati dalle frenesie del vivere contemporaneo, il mio suggerimento è di concedere un ascolto attento a “Drive through” … credo non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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