Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:34 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. EYE FOR AN EYE
  2. DESOLATION / MANIC DEPRESSIVE
  3. SIGNS OF LIFE
  4. RETRIBUTION
  5. TOMORROW WE DIE
  6. CONTAMINATED
  7. FEAR OF THE UNKNOWN
  8. ESCAPE TO VIOLENCE

Line up

  • Louie Carrisalez: drums
  • Rodney Dunsmore: vocals
  • Henry Elizondo: guitars
  • Edward Vasquez: bass
  • Dave Burk: guitars

Voto medio utenti

Oltre al capolavoro indiscusso "Idolatry", di cui abbiamo parlato (e "videoparlato"!) in un'altra recensione, la Punishment18 ha avuto il merito di andare a recuperare anche l'altro disco uscito su Combat Records, ovvero il predecessore di due anni "Signs of Life", pubblicato nel 1989.

Arrivati sfortunatamente lunghi per una band thrash cattiva ed oscura come quella dei Devastation, purtroppo l'ottimo songwriting già dimostrato in questo disco fu assai penalizzato da una produzione pecoreccia e confusionaria, sistemata solamente nel successivo "Idolatry" da quel mago di Scott Burns.
Registrato in totale economia nei Goodnight Studios di Dallas (quindi non lontani da casa loro, dato che la band era di Corpus Christi, Texas), "Signs of Life" si fece comunque notare e distinguere per un approccio più feroce ed oscuro dei loro compagni d'armi, a metà tra Slayer e Dark Angel, con qualche digressione in campo death metal.

Anche la voce, così particolare e "sgraziata", una sorta di Ron Rinehart dei Dark Angel ancora più sforzato, che eppure così bene si sposa con la proposta musicale dei Devastation, non fu molto ben digerita all'epoca da un pubblico assai più direzionato per voci più potenti, grintose o alte.

Nonostante questo, anche grazie al buon nome della Combat, un'intensa attività live (a casa loro, purtroppo...) e l'indiscussa qualità della proposta, i Devastation costruirono in ogni caso il loro status di band di nicchia ma di altissima competitività, che ritorna ed ancora si manifesta oggi a 30 anni di distanza, con l'interesse dimostrato dalla nostra Punishment18.

Imperdibile per tutti gli aficionados del thrash di una volta, totalmente da sorvolare per tutti gli ignorantoni che oggi sovrastano la scena.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 nov 2017 alle 12:17

Gran bel disco di thrash grezzo, sgarbato e violento. Trovato per culo il vinile in condizioni eccellenti ad un mercatino un mesetto fa. Ovviamente preso ma andrebbe recuperato anche Idolatry come dice zio Graz.

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