Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:non disponibile
Etichetta:Sneakout Records
Distribuzione:Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. (YOU MAKE ME) ROCK HARD
  2. FLAMES & FIRE
  3. ANYMORE
  4. LOVEHOUSE
  5. SHADOWS FALL
  6. BABY STRANGE
  7. UNDER MY WINGS
  8. OUT FOR BLOOD
  9. HELLECTRIC LOVESHOCK
  10. PRETTY IN BLACK

Line up

  • Fabio Perini: vocals, guitar
  • Giuseppe Bertoli: bass, backing vocals
  • Andrea Gusmeri: guitar, backing vocals
  • Francesco Verrone: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Chissà se i Kiss, costantemente immersi nella loro invidiabile esistenza all’insegna del rock and roll all night and party every day, hanno mai avuto qualche vago momento di “depressione” … in tal caso, è presumibile ritenere che il risultato artistico di siffatta condizione emotiva non sarebbe stato tanto diverso da “(You make me) rock hard”, brillante opener del primo lavoro sulla lunga distanza dei Poisonheart, un albo che segna altresì il debutto nel mercato discografico della neonata Sneakout Records (parte integrante del network Burning Minds Music Group ... ne abbiamo parlato diffusamente qui).
Facezie da immaginario collettivo a parte, “Till the morning light” è un disco da consigliare a tutti quelli che amano le canzoni potenti e immediate, che giocano con strutture armoniche ficcanti e ritornelli ruffiani, il tutto poi arricchito da una patina oscura atta a nutrire gli effetti di una torbida forma di seduzione.
Se leggendo queste parole avete pensato a The Cult, The 69 Eyes, Alice Cooper, Hanoi Rocks, Vain e Poisonblack avete individuato in maniera abbastanza precisa il bacino ispirativo dei quattro bresciani, attenti a non riciclare fastidiosamente gli insegnamenti dei loro numi tutelari e capaci di mantenere il tasso qualitativo e ricreativo sempre piuttosto elevato per l’intera durata dell’opera.
E allora via con la cavalcata nel buio “Flames & fire”, con la vigorosa ballata per cuori inquieti “Anymore” e con “Lovehouse”, un glam anthem notturno e vizioso.
I fans di Jyrki 69 & C. adoreranno “Shadows fall”, “Baby strange” mescola Rolling Stones e Heartbreakers, “Under my wings” accentua la componente virilmente “stradaiola” della questione, mentre “Hellectric loveshock” riprende il mood dell’atto di apertura con un pizzico di minore efficacia.
Sleaze e goth si fronteggiano senza cagionare particolari turbamenti in “Out for blood” e “Pretty in black” chiude le ostilità con un altro riuscito inno a base di rock n’ roll e caligine.
Nel complesso un esordio convincente, che s’inserisce in un filone espressivo molto sfruttato garantendo piacevolezza d’ascolto ed evitando di eccedere nei cliché e nel qualunquismo … bravi Poisonheart!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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