Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Razor & Tie

Tracklist

  1. BUZZARDS
  2. THE CHRONOMANCER I: HUBRIS
  3. MAIDEN, MOTHER & CRONE
  4. TEARS LIKE DIAMONDS
  5. MIST & SHADOW
  6. AGARTHA
  7. TRES BRUJAS
  8. JOHN THE REVELATOR
  9. THE HORNED GODDESS

Line up

  • John D. Cronise: vocals, guitar
  • Kyle Shutt: guitar
  • Bryan Richie: bass
  • Santiago Vela III: drums

Voto medio utenti

Se pensiamo che i The Sword devono parte della loro notorietà alla presenza nella colonna sonora di un videogame (“Guitar hero”) e che l’immaginario artistico degli americani ha mescolato metal, fumetto, fantascienza e fantasy, si potrebbe tranquillamente cogliere l’occasione per intavolare un dibattito sul sodalizio tra linguaggi musicali, cultura e “sottoculture” e sul suo tuttora importante ruolo nell’ambito della comunicazione “globale”, ma non so quanto il lettore sarebbe interessato alla disamina di tali implicazioni “sociologiche”.
Quello che invece credo interessi ai sostenitori del gruppo è capire come questa prova dal vivo, registrata durante varie tappe del tour intrapreso a supporto degli Opeth, si collochi all’interno di una discografia di notevole livello, con tanti picchi (l’apice è certamente “Warp riders”) e qualche sporadico calo di tensione espressivo (“Apocryphon”).
Ebbene, “Greetings from ...” è un disco molto “vero”, ruvido, privo di quelle “sovrastrutture” che caratterizzano molti recenti prodotti simili, e che testimonia in qualche modo l’autenticità di una band per nulla condizionata dal successo.
La loro mistura di doom, stoner e hard-rock sgorga potente e impetuosa dai solchi del disco, e consente anche all’eventuale neofita di vagliare con efficacia le “evoluzioni” di una formazione che nella sua “classicità”, sa rendere compatto, fluido, dilatato e “personale” un suono edificato sugli immarcescibili insegnamenti di Black Sabbath, Led Zeppelin, Blue Cheer, ZZ Top e Creedence Clearwater Revival.
Attraverso una tracklist piuttosto solida ed equilibrata (da cui estrapolo, in gran parte per motivi “affettivi”, una dirompente versione di “Maiden, mother & crone” da “Gods of the Earth”, che me ne rivelò le qualità e il killer sonico “Tres brujas”, a cui aggiungere, in rappresentanza del felice presente del quartetto, l’ipnotica “Mist & shadow” e il voodoo-bluesJohn the revelator”, pulsante trascrizione di uno standard gospel molto coverizzato ...), “Greetings from ...” vi renderà più lieve l’attesa per il nuovo lavoro in studio (che si intitolerà "Used future" e dovrebbe uscire nei primi mesi del 2018) targato The Sword, un nome su cui mi sento ancora di puntare per la necessaria “conservazione della specie”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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