Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:Folkstone Records
Distribuzione:Universal Music Italia

Tracklist

  1. PELLE NERA E RUM
  2. SCINTILLA
  3. ANNA
  4. PSICOPATIA
  5. ASIA
  6. SCACCO AL RE
  7. MARE DENTRO
  8. E VADO VIA
  9. ISTANTANEA
  10. SUPERNOVA
  11. DRITTO AL PETTO
  12. SABBIA NERA
  13. OSSIDIANA

Line up

  • Roberta Rota: bagpipes, bombaurd, vocals
  • Matteo Frigeni: bagpipes, vocals
  • Edoardo Sala: drums
  • Andrea Locatelli: percussions, bagpipes, vocals
  • Maurizio Cardullo: guitars, flute, bagpipes, bombaurd
  • Lorenzo Marchesi: vocals
  • Luca Bonometti: guitars
  • Federico Maffei: bass

Voto medio utenti

Dopo ben tre anni di attesa e innumerevoli date live, esce finalmente sul mercato l'ultima fatica dei Folkstone, nome celebrassimo del Folk Metal nostrano.
L’ultima fatica della band è stata registrata nei prestigiosi New Sound Studio di Zurigo, l’album prodotto da Tommy Vetterli, è distribuito dalla Universal Music su etichetta Folkstone Records.

Le aspettative per il nuovo "Ossidiana" erano altissime, vista la precedente release che aveva ormai sancito in maniera netta la direzione stilistica che la band orobica intendeva seguire.
La prima domanda che ci poniamo è se il sound della band sarà cambiato o se dobbiamo aspettarci ancora qualche “sorpresa”.
Sorpresa che troviamo immediatamente nella open track “Pelle nera e rum” che col suo fare blues, immerge l’ascoltatore in una atmosfera d’altri tempi.

Il songwriting dei Folkstone come sempre è ben studiato basato su metriche che si integrano perfettamente nel sound proposto, ma a dispetto del fatto che i vari refrain si stampano immediatamente nella testa dell’ascoltare, qui non c’è mai nulla di semplice e banale.
Fra i vari strumenti esiste un equilibrio che rasenta la perfezione, la sintonia regna
sovrana fra cornamuse, flauti e bombarde, forse a voler trovare il pelo nell’uovo, la chitarra rimane fin troppo in sordina nonostante di base ci sia un work guitar eccelso in ogni episodio.
Mancano tuttavia all’appello dei veri "solo guitar", assenza compensata però dalla costante presenza di assoli dei vari strumenti citati in precedenza, creando atmosfere suggestive che ben si mescolano fra il rock e il folk.

Come dicevamo, con "Ossidiana", i “briganti di montagna” proseguono il discorso iniziato col precedente “Oltre… l’Abisso”[(I], full length meno “metal” ma certamente più introspettivo e riflessivo sia nei testi che nelle musiche, capace di spiazzare i fans, ma ad un certo punto è inevitabile che si debba sperimentare restando tuttavia sempre fedeli al proprio stile, e in questo i Folkstone sono sempre stati coerenti.

La produzione e gli arrangiamenti, impeccabili, conferiscono all'album un senso di compattezza, mentre Il concetto di “enfatizzazione” dei vari strumenti è il vero collante dell’album, un vero marchio di fabbrica per i Folkstone che fa si, che nessun pezzo risulti noioso o suoni [I]stanco
.
"Ossidiana" si sviluppa più concretamente in tredici pezzi che, profumano parecchio di un folk-rock di ampio respiro, ogni pezzo ha una storia a se, le idee sono ben tracciate, pur non trovando un vero e proprio filler.

Fare un track by track potrebbe quindi risultare superfluo in quanto bisogna valutare e apprezzare l’album nel suo insieme, partendo magari da “Scintilla”, e la mid-tempo “Anna”, che portano in dote melodie accattivanti e di presa rapida.
Sound moderno ma con radici classiche e capacità di unire ritornelli accattivanti a soluzioni mai banali, all’occorrenza elaborati, ma senza mai finire nel virtuosismo fine a sè stesso.

“Psicopatia” e soprattutto “Scacco al Re”, sono indubbiamente gli episodi più heavy dell’intero full-length, ma sempre con quelle soluzioni rock divinamente plasmate con i molteplici strumenti musicali, che ti viene voglia di riascoltare e riascoltare ancora.

Insieme a queste però ci sono anche pezzi tipicamente folk oriented quali “Istantanea” o “Sabbia Nera”, dal mood decisamente elegante.
Ma il vero momento da brividi è la sequenza che va da “Asia”, veloce, più hard a “Mare Dentro”, una ballata emotiva ed emozionante pressoché perfetta, seguita da "E Vado Via”, ipnotica e sontuosa.
La title track, nonché ultimo atto di "Ossidiana", ci regala momenti enigmatici e riff melodici in un saliscendi di emozioni con un retrogusto malinconico.

Con "Ossidiana", i guerrieri orobici si riconfermano una delle band di punta del panorama italico in grado di ripetersi ed evolversi album dopo album, dalla quale siamo certi, possiamo aspettarci ancora molto in futuro.

Line-up:
Lorenzo Marchesi – voce
Luca Bonometti – chitarra
Federico Maffei – basso
Roberta Rota – cornamuse, bombarde, voce
Matteo Frigeni – cornamuse, ghironda, bombarde
Maurizio Cardullo – cornamuse, flauti e bouzouki irlandesi, cittern, bombarde
Andrea Locatelli – cornamuse, bombarde, percussioni
Edo Sala – batteria, percussioni
Recensione a cura di Fabio De Carlo
cosi non va

purtroppo in "ossidiana" il problema non è l'evoluzione stilistica. Il problema sono le canzoni in se, molto meno ispirate rispetto al passato, sia dal punto di vista prettamente musicale che da quello lirico.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 nov 2017 alle 12:42

Per quanto mi riguarda, un netto passo indietro rispetto al precedente "Oltre l'abisso". Un vero peccato perché, fino ad oggi, la band ha avuto una crescita costante. Nonostante un guitar work più interessante ed elaborato del solito, i pezzi non decollano e paiono la versione sbiadita di quelli (bellissimi) del disco precedente.

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