Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:43 min.
Etichetta:Regain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. KING ANTICHRIST
  2. 666 VOICES INSIDE
  3. ATTERA TOTUS SANCTUS
  4. GODHATE
  5. ATRUM REGINA
  6. ANGEL FLESH IMPALED
  7. FEED ON THE MORTALS
  8. FINAL RITUAL

Line up

  • Lord Ahriman: guitars
  • Emperor Magus Caligula: vocals
  • Chaq Mol: guitars
  • Matte Modin: drums

Voto medio utenti

La cosa che ricordo con più piacere riguardo ai Dark Funeral è una maglietta che vidi una decina di anni fa in un negozio metal milanese, in uno dei miei primi timidi contatti con il black. Il disegno era misterioso, oscuro e mi aveva affascinato fin da subito: una processione di figure incappucciate che si allontanavano da un sito magico in rovina, circondato da scheletrici alberi sotto il cielo colorato come un presagio di sventura... Se solo la musica del gruppo svedese fosse in grado di sprigionare la stessa atmosfera che la copertina di "The Secrets Of The Black Arts" mostrava, probabilmente non ci troveremmo davanti allo stesso lavoro ogni fottuta volta che i Dark Funeral registrano un nuovo album. E ovviamente, come avrete già capito, "Attera Totus Sanctus" non fa differenza. Potremmo metterci a discutere per ore sul fatto che i nostri siano tornati leggermente indietro come crudezza del suono, o che contemporaneamente abbiano portato la loro scarica di violenza ancora oltre, ma questo significa solo nasconderci la realtà. Poi ciò non toglie che i Dark Funeral siano un gruppo nettamente sopra la media, nonostante lo spiccato immobilismo. "Attera Totus Sanctus" da questo punto di vista si presenta come un album compatto e serrato, che farà la felicità dei fan della band, anche grazie a qualche cambio di tempo in più e ad alcune parti più cadenzate in grado di spezzare un pò il ritmo a favore della varietà. Ma sono sfumature che spostano di poco l'attitudine degli svedesi, sempre impegnati a devastare tutto in nome di Satana. Due parole in più vorrei spenderle sulle prestazioni di Emperor Magus Caligola e del potentissimo Matte Modin, precisi e diretti al punto in maniera chirurgica. Mai il cantante si era espresso in maniera così ruvida, e credo che questa particolarità farà felice più di una persona. Purtroppo anche la Regain Records si abbassa al giochetto del 'non mi fido di te', inserendo ogni due minuti di musica una fastidiosa frase declamata probabilmente dallo stesso Emperor Magus Caligula, in cui ci ricorda la data di uscita e altri dettagli del tutto insignificanti in quel contesto. Motivo per cui mi rifiuto di dare un voto definitivo all'album.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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