Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:44 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. BEAST IN BLACK
  2. BLIND & FROZEN
  3. BLOOD OF A LION
  4. BORN AGAIN
  5. ZODD THE IMMORTAL
  6. THE FIFTH ANGEL
  7. CRAZY, MAD, INSANE
  8. ETERNAL FIRE
  9. END OF THE WORLD
  10. GHOST IN THE RAIN

Line up

  • Anton Kabanen: guitar
  • Yannis Papadopoulos: voice
  • Kasperi Heikkinen: guitar
  • Mate Molnar: bass
  • Sami Hänninen: drums

Voto medio utenti

Se amate i Battle Beast, amerete sicuramente anche il debut album "Berseker" dell'ex chitarrista Anton Kabanen, che ha lasciato la band nel 2015.
La sua nuova creatura si chiama Beast In Black ( tanto per essere originali e non discostarsi troppo dal proprio passato! ) e quello che ci propone è un metal classico molto melodico, con grandi chorus catchy, grande uso di tastiere, synth e doppiacassa a manetta. Il sound rimanda chiaramente a band quali Judas Priest, Manowar ( per una certa epicità di fondo ) e Accept ed è una sorta di concept album basato sui Manga giapponesi.
La titletrack che apre l'album parla proprio di "Berseker", personaggio Manga, ed è sostenuta da un grande lavoro di chitarra da parte di Kasperi Heikkinen e da vocal che ricordano Rob Halford, anche la successiva "Blind And Frozen" poggia su vocals potenti e una melodia che ricorda gli Helloween, "Blood Of A Lion" è un'altro pezzo catchy e potente da '90 che originariemente doveva essere incluso nell'album dei Battle Beast "Unholy Saviour", "Born Again" si muove su un mid tempo nel quale chitarre e synth vanno in accoppiata, mentre "Zodd The Immortal" è il pezzo piu' veloce del disco, erede diretto del sound Judas/Accept.
"The Fifth Angel" è un altro pezzo molto buono che precede "Crazy, Mad, Insane" la traccia più pacchiana del disco che riproduce un pop-sound da discoteca anni '80, è originale seppure al di fuori del contesto del resto dell'album, ci pensa "Eternal Fire" a riportare le cose in riga con una melodia pomposa che ricorda "The Final Countdown" degli Europe, "End Of The World" poggia su un tappeto di synth molto presenti e "Ghost In The Rain" chiude il lavoro proponendoci una metal ballad nella quale fa la sua comparsa anche il pianoforte.
Se amate queste sonorità molto heavy ma anche pompose, il debut dei Beast In Black fa decisamente al vostro caso, ciò che ne esce penalizzata è l'originalita' sebbene il disco scorra via che è un piacere, grazie anche all'ottima produzione.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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