Wobbler - From Silence To Somewhere

Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:Karisma Records

Tracklist

  1. FROM SILENCE TO SOMEWHERE
  2. RENDERED IN SHADES OF GREEN
  3. FERMENTED HOURS
  4. FOXLIGHT

Line up

  • Lars Fredrik Frøislie: keyboards, backing vocals
  • Kristian Karl Hultgren: bass, bass clarinet, bass pedals
  • Martin Nordrum Kneppen: drums, percussion, recorder
  • Andreas Wettergreen Strømman Prestmo: vocals, guitar, glockenspiel, percussion
  • Geir Marius Bergom Halleland: lead guitar, backing vocals

Voto medio utenti

Tempo di comeback anche per i norvegesi Wobbler, assenti dalle scene dal 2011 e tornati in pista grazie all'interessamento della sempre attiva Karisma Records. Il prog nostalgico e ultraderivativo del quintetto trova compimento in quattro tracce in cui il divertimento principale dell'ascoltatore sta nel trovare i riferimenti più o meno palesi agli album preferiti dalla band.

Si parte con la lunga titletrack, tour-de-force che parte dalle sonorità di Yes, Gentle Giant e Jethro Tull per sfiorare tutti i grandi nomi dei Seventies: si sentono i Caravan e i Soft Machine nelle tastiere, i Genesis nelle linee vocali e nelle trame chitarristiche, Moody Blues e King Crimson nell'approccio al mellotron, tanto prog italiano (alcuni nomi, Balletto Di Bronzo, Metamorfosi e Museo Rosenbach) nei momenti più concitati. I due minuti strumentali dai toni soffusi e romantici incentrati sulle tastiere di Frøislie di "Rendered In Shades Of Green" sfociano nella mini-suite "Fermented Hours", con tanto di liriche in italiano. Qui si percepiscono echi di Van Der Graaf Generator, "Larks' Tongues In Aspic" e "Close To The Edge", con un pizzico di ELP nello stile dell'organo Hammond. E ancora "Storia Di Un Minuto", "Tales From Topographic Oceans", "Foxtrot" e "Per Un Amico" nella conclusiva "Foxlight". Olé.

"From Silence To Somewhere" condensa dieci anni di prog classico in poco più di tre quarti d'ora, e senza dubbio farà la gioia di chi sa veramente apprezzare questo aspetto. Purtroppo però, io non appartengo a questa categoria di uditori, e mi limiterò a riconoscere le indiscutibili capacità dei Wobbler nel fare tesoro degli insegnamenti del passato.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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