Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:45 min.
Etichetta:Steamhammer

Tracklist

  1. BORN OF THE FLAME
  2. FAR BEYOND ALL FEAR
  3. THE DEVIANT CHORD
  4. BLACKLIST
  5. FOGGY DEW
  6. DIVINE INTERVENTION
  7. LONG AWAITED KISS
  8. SALACIOUS BEHAVIOUR
  9. FIRE OF OUR SPIRIT
  10. DARE

Line up

  • John Tetley: bass
  • Mark Briody: guitars, keyboards
  • Harry "The Tyrant" Conklin: vocals
  • Joey Tafolla: guitars
  • Rikard Stjernquist: drums

Voto medio utenti

AVVISO: chi vuole saltare le farneticazioni, vada pure sotto alla RECENSIONE.








Spot apparso le scorse settimane:


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MANUEL AGNELLI: no ma non ci siamo. Dove l'avete messo il vostro spessore? Dove sono le linee vocali vincenti, la capacità di trascinare della vostra musica? I riff? Per me è NO
MARA MAIONCHI: beh ragazzi, visto che avete quasi la mia età siete ancora bravini a fare questo genere, però se guardiamo alle altre cose che avete fatto, non ci siamo. Poi che suono della batteria... Per me è NO
LEVANTE: scusate, passavo di qui per caso e mi hanno tirata dentro. Che dire? Beh, il chitarrista è bravo, è così veloce!
FEDEZ: che bei colori questa copertina! Fiiiga, adesso mi ci faccio un nuovo tatuaggio.

Come finirà? Lo scopriremo nelle prossime settimane sulle pagine di metal.it
Stay tuned!


- - - - - - - salto temporale - - - - - - -


Ed eccoci giunti alla serata in cui si parla di The Deviant Chord, nuovo lavoro degli americani Jag Panzer che tornano sulle scene dopo sei anni di assenza e con qualche novità. Ma basta perdere tempo, entriamo nel vivo della puntata!

MANUEL AGNELLI: quant'è che state in giro? Dal 1984? E da quanto non fate un disco? Dal 2011? Mi ricordo che Scourge of The Light era un lavoro ben riuscito, convincente... poi sembrava che aveste smesso di fare nuova musica, vi eravate quasi sciolti ed ora siete tornati con questo. Mah, forse se foste stati fermi sarebbe stato meglio.
LEVANTE: dai non essere cattivo. Il loro vecchio chitarrista, membro originale, è tornato con loro e hanno deciso di fare un disco. Per me è una bella cosa.
MARA MAIONCHI: una bella cosa? La musica non vive di belle cose o buone azioni ma di emozioni e attitudine. Hanno voluto tornare e sapevano i rischi a cui andavano incontro. Non che siano una band con il seguito degli Iron Maiden ma hanno una credibilità inattaccabile ed hanno sempre contribuito a dare qualità a questo genere. Quindi, quello che mi domando io è: questo è solo un disco fatto con passione ma che non è riuscitissimo a causa dell'età, dell'ispirazione altalenante... oppure è una prova, un modo per vedere se hanno ancora seguito, se se li caga ancora qualcuno insomma, e hanno voluto far uscire una cosa così?
LEVANTE: ma dai, questo ritorno è una cosa romantica... poi, obiettivamente, non è tutta 'sta tragedia, delle cose belle ci sono.
FEDEZ: vero, a me è piaciuto. Ci sono un paio di canzoni veloci che ti fanno saltare, tante altre sono invece più giocate sull'umore, ci sono molte parentesi acustiche spezzate dal ruggito della chitarra... Poi la storia dello scienziato-lucertolone mi è piaciuta, però ci avrebbero potuto mettere anche l'Uomo Ragno. Sai che figata da sturbo!?

MANUEL AGNELLI: mi sembra evidente che siamo di fronte ad una parità, due sì e due no.
MARA MAIONCHI: che due maroni... sai cosa potremmo fare per sbrogliare la matassa? Chiediamo al pubblico!
LEVANTE: sono d'accordo, facciamo scegliere ad uno del pubblico. Se gli piace il disco, i JAG PANZER passano, altrimenti no.
FEDEZ: dai, dai! Ci sto! Ehi tu, con quella maglia che sembra satanica, alzati e dicci cosa ne pensi di questo The Deviant Chord! Dai vecchio, come ti chiami? Esprimiti! Butta fuori due robe!

RECENSIONE
Ciao, sono Frank conosco la band da quasi vent'anni, amo i Jag profondamente ma sono davvero deluso da questo disco. Non che sia un disastro, ma da un gruppo storico che ho sempre seguito, mi sarei aspettato molto di più. Spesso le canzoni sono poco ispirate, sia per la loro costruzione, per i semplici riff utilizzati che, addirittura, per le scialbe linee vocali. Badate, mai avrei pensato di dire una cosa del genere visto che alla voce c'è quel dio di Conklin. Le canzoni, dicevo, sembrano quasi una scusa per ospitare la cafonaggine del figliol prodigo Tafolla che, come un Malmsteen altezzoso, arriva e butta la sua casacata di note più o meno ispirata, più o meno necessaria in un contenitore senza mordente. Dovendo far notare altri difetti, sono d'accordo con Mara quando dice che non le piace il suono della batteria. Per forza, è triggerato e fintissimo ed all'interno di una proposta dei Jag Panzer che rappresentano heavy metal autentico, non ci sta un cazzo. Poi, non è questo il problema principale del disco, però si va a sommare alle altre note negative. È vero che ci sono delle canzoni che funzionano, altre che hanno dei momenti piacevoli ma poi si perdono. Insomma, non è un disco che colpisce, che fa piacere ascoltare a ripetizione. Diciamo che è molto altalenante, che sembra senza una direzione precisa. Pensare che Briody e Concklin sono partiti a lavorare su più di settanta canzoni per uscirsene con queste...
Adesso concludo il mio intervento eh, grazie di avermi dato la parola ma quando mi metto a parlare di 'ste cose non finisco più. Dicevo, non capisco nemmeno la scelta di usare Foggy Dew, una cover, come apripista. Uno si aspetta che sia una sorta di bonus track poi, cazzo, finisce che te la piazzano lì in mezzo ed è uno dei pezzi più riusciti. Mistero.

LEVANTE: secondo me esageri. Ma le hai ascoltate a modo le canzoni?

Certo, in breve:
Born of The Flame, non male come opener. Abbastanza veloce, evocativa il giusto e sempliciotta. 7-
Far Beyond All Fear, ha una linea vocale abbastanza riuscita ed è un pezzo piuttosto carico, anche se semplice. Finisce un po' all'improvviso. 6/7
The Deviant Chord, la prima parte è acustica con un cantato "delicato" poi si fa più cattiva, grossa, con Harry che va molto in alto contrapposto a un ritornello arioso e non riuscitissimo. Un pezzo che sembra un po' ripetitivo a cui viene aggiunta una sboronata di chitarra buttata alla cazzo. 6/6,5
FEDEZ: allora vedi che non è male? Dai sù...
Nonostante una partenza non malaccio, c'è la sensazione che tutto sia molto insipido, si avverte che manca qualcosa. Certo, il suono del disco meccanico e poco organico non aiuta.
Blacklist, è un mid-tempo abbastanza aggressivo ma le linee vocali non decollano come dovrebbero e rimane piattina e leggermente ripetitiva, anche se caruccia. 6,5
Foggy Dew, è una cover di una vecchia canzone, ha una parte iniziale molto tranquilla con un cantato delicato di Harry su base acustica, poi diventa una marcetta elettrica con i muscoli, molto cantata, con note folk evidenti. 6,5
Divine intervention, ha il tipico incedere dei Jag con la doppia ritmica spostata di una terza ma una linea vocale pessima e firulì firulà di chitarra ad minchiam. Pezzo vuoto, piatto piatto. 4
Long Awaited Kiss, ballatone con cantato sofferto, di tanto in tanto si fa più energetica ma ha bruttissimi suoni midi di violino, troppo plasticosi e sopratutto è troppo lunga e ridondante. 5
Salacious Behaviour, carica e... è il riff di the Wicker Man, ma finalmente si sente il nervo dei Jag, ti comincia a prendere ma... la linea vocale fa cagare i maiali, è ripetitiva e costruita per le sboronate di Tafolla. 4,5
Fire of Our Spirit, pezzo andante dritto dritto, abbastanza veloce che inizia come un pezzo di Malmsteen e si sente finalmente qualcosa di carico, sebbene semplice, ma almeno coinvolge un po'. È infarcita continuamente di scale e sboronatine a mille allora, con cori in sottofondo. 6,5
Dare, inizia quasi come una marcia poi si trasforma e tu stai pensando "dai che ci siamo", ma davvero è troppo piatta con sotto i cori fintissimi oooooooh ooooh ooooooh ed un ritornello abbastanza simpatico e riuscito. Poi arriva Tafolla e comincia a buttare note senza senso proprio, la ritmica cambia e va per conto suo, poi quando decidono di dire basta, ritorna alla normalità ma finisce a caso, all'improvviso. 6,5

MANUEL AGNELLI: oh, se ti diamo fastidio andiamo via. Sono dieci minuti che parli...
MARA MAIONCHI: dai sù, finisci. Fanculo a me e quando mi è venuto in mente di coinvolgerlo...

Concludendo, data la profonda stima che mi lega a loro, non mi sento assolutamente di bocciarli ma, ripeto, mi adpettavo di più. Spero che in futuro ci sia spazio per un altro disco ed abbiano la possibilità di prendersi una rivincita da loro stessi. Considero quindi questo The Deviant Chord come più che sufficiente, quasi discreto, un buon modo per tenere accesa la fiamma e fare un po' suonare in giro la band, in attesa che Tafolla abbassi la cresta e torni l'ispirazione. Se ciò non avverrà, pazienza, di bei pezzi ne hanno già scritti tanti.

FEDEZ: scusa, non ho sentito perché stavo cercando di catturare un pokemon nello studio, puoi ripetere tutto?

Sigla

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Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 set 2017 alle 18:12

Fai con calma, anche io ci ho messo diversi giorni prina di farmi un'opinione definitiva :) p.s. le ultime due valide te le concedo, Salcious e la ballad, no hahaha È sempre questioni di gusti, soprattutto quando si parla di melodie, solo stavolta non mi hanno acceso.

Inserito il 28 set 2017 alle 18:01

Primo ascolto completo: -ODIO youtube...appiattisce ogni cosa. -hanno rifatto la produzione inscatolata e super '80 di Chain Of Command -il disco strutturalmente riprende (almeno nelle intenzioni) i Jag Panzer pre-Fourth Judgment -sulla qualità ancora mi astengo...ho bisogno di più passaggi..però di primo impatto le ultime 4 non mi lasciano per nulla indifferente.

Inserito il 27 set 2017 alle 18:15

Non l'ho ancora ascoltato tutto però ;) Però Frank su queste cose è difficile che si sbagli...

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