Copertina 6

Info

Anno di uscita:2005
Durata:33 min.
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. ADAPT AND OVERCOME
  2. HEAVEN-HELL
  3. BEHIND THESE WALLS
  4. LEGACY
  5. TIMEBOMB
  6. DARKEST DAYS
  7. THE CROWN
  8. WAR AND HATE
  9. UNTIL THEN
  10. FINAL ROUND
  11. DAMNED
  12. FOR MY ENEMIES
  13. 100%
  14. HARDCORE PRIDE
  15. H.C. UNITED
  16. WORLDWIDE

Line up

  • Freddy Cricien: voce
  • Mitts: chitarra
  • Hoya Roc: basso
  • Rigg Ross: batteria

Voto medio utenti

Dopo anni in cui si è parlato di scioglimento, nei quali si erano perse le tracce di questa grande band, tornano alla carica i Madball, fieri autori di un hardcore puro e senza compromessi che non ha perso smalto nel tempo; e tornano con un disco, "Legacy", che farà la gioia di tutti gli amanti del gruppo e del genere da loro proposto grazie ad un trademark coerente che ormai è rodato alla perfezione e viene padroneggiato impeccabilmente dai newyorkesi. Ovvi sono i riferimenti ai numi tutelari Agnostic Front e Sick of it All, ma ormai fama ed esperienza non mancano ai Madball che hanno sviluppato un personale percorso musicale portato avanti negli anni; emblematici i due titoli finali del disco, "Hardcore Pride", "H.C. United", i quali testimoniano l'impegno, la dedizione e la passione profusa per l'hardcore. C'è da dire che se il disco si presenta compatto, veloce e prodotto alla grande, nei 33 minuti di durata si ravvisano numerosi cali di tensione dovuti forse alla forumla strutturale delle canzoni, estremamente simili tra loro tranne in talune eccezioni; per altro il cantato non molto vario rende il tutto ancora meno stimolante alla lunga; comunque non si può che prendere atto del fatto che ci si trova al cospetto di grandi canzoni harcore prese singolarmente le quali incarnano alla perfezione i canoni del genere anche dal punto di vista delle liriche (pungenti come mai). Non ci si può però accontentare di avere un bel lotto di canzoni valide, ma molto statiche, da una band di tale caratura, per cui non resta che gioire per il ritorno sulle scene di una band che in ogni caso si è dimostrata in forma e mai doma, ma dalla quale potrebbe essere lecito attendersi magari qualche guizzo artistico, senza necessariamente arrivare a rivoluzionare il proprio sound.
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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