Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:non disponibile
Etichetta:Raw Lines/New Model Label

Tracklist

  1. FRATTURA
  2. AMNÉSIA
  3. RIFIUTO
  4. BITTERSWEET
  5. DEL MONDO DEI VINTI
  6. L’IMPORTANZA DI RIMANERE LUCIDI
  7. ANNA
  8. SOLO UN COMMENTO
  9. GODOT
  10. CALEIDOSCOPIO

Line up

  • Francesco Vogli: vocals
  • Simone Sangiorgi: guitars
  • Daniele Lambertini guitars
  • Marco Sangiorgi: bass
  • Tobia Caradonna: drums

Voto medio utenti

La volontà di rinnovamento e la necessità di allargare i confini del rock, contaminandoli con realtà musicali un tempo considerate troppo distanti, appartenenti a culture apparentemente inconciliabili … sono queste, in estrema sintesi, le esigenze che hanno dato origine a fenomeni artistici straordinari come l’hard rock “moderno”, il nu-metal, il crossover, il tutto spesso raccolto sotto la denominazione collettiva di alternative, un “calderone” in cui far convivere formazioni davvero molto diverse tra loro.
Con il limite insito in tal etichetta, collochiamo dunque i Clorosuvega (ex Atomic Blast, denominazione con cui hanno pubblicato un Ep e “aperto” per Napalm Death, Destruction, Church of Misery, Tigertailz, …) in questo caleidoscopico “sottogenere”, dacché è chiara, ascoltando il loro albo eponimo, la voglia dei bolognesi di “sperimentare”, cercando di trovare un “proprio” percorso espressivo senza porsi vincoli stilistici.
Tecnica importante e idee abbastanza chiare sostengono un magma sonico in cui è possibile scorgere le effigi di maestri della contaminazione quali System Of A Down, Faith No More, Meshuggah, TesseracT e Coheed And Cambria, intrisi però di una sensibilità molto “italiana” (e non solo per la scelta della madrelingua) che rimanda a esperienze del calibro di Fluxus, Bluvertigo e Teatro Degli Orrori.
Il risultato è assai interessante, ricco di suoni e pensieri agitati e schizofrenici, ambizioso nella “ricerca” e non per questo del tutto privo d’immediatezza, mentre a destare qualche perplessità è l’eccessiva “enfasi” con cui i nostri sembrano affrontare la materia lirica e sonora, come se la smania di “dimostrare” le proprie innegabili doti di fantasia, abilità e forza comunicativa ponessero un po’ in secondo piano l’aspetto squisitamente “emotivo” della questione.
Ciò detto, non rimane che palesare una doverosa ammirazione per le cangianti scorie prog-metal di “Amnésia” e dell’eccellente “Bittersweet”, per la “follia” ammaliante di “Del mondo dei vinti” (una specie di SOAD meets Linkin Park!) e quella straniante di “L’importanza di rimanere lucidi” e poi ancora per il lussureggiante meltin’ pot di “Godot” (con brandelli di bossa nova e inserti elettronici!), verosimile apogeo dell’apnoica e forsennata corsa sull’ottovolante in note chiamato “Clorosuvega”.
Un disco destabilizzante e “impegnativo”, in bilico tra alienazione, rabbia e creatività, che affascina pur non convincendo pienamente … forse è normale per un promettente gruppo “emergente” che cerca di fare una “cosa” difficile … da incoraggiare senza riserve.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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