Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. QUESTION OF TIME
  2. UNFAITHFUL
  3. INCOMPLETE
  4. IMPOSSIBLE
  5. FROZEN
  6. HEAVEN
  7. FIREWORK
  8. SKYFALL
  9. TOTAL ECLIPSE
  10. PAPARAZZI
  11. FADE TO GREY

Line up

  • Amanda Somerville: vocals
  • Clémentine Delauney: vocals
  • Marina La Torraca: vocals
  • Anna Brunner: vocals
  • Simone Simons: guest vocals on "Frozen" and "Skyfall"
  • Rick Altzi: guest vocals on "Total Eclipse Of The Heart"

Voto medio utenti

“Rhapsodies In Black” è un disco che fa pensare. Da una parte c’è da riconoscere che il rischio di fallimento per un’operazione di questo tipo era molto alto - quattro talentuose (e per nulla appariscenti) cantanti che si cimentano con il repertorio pop/rock/r&b/dance in chiave gothic/symphonic metal - e dall’altra è curioso constatare quanto sia facile “metallizzare” buona parte dei brani più o meno recenti che passano in radio ogni giorno (e qui dovremmo tutti farci delle domande rispetto ai nostri ascolti quotidiani e al nostro rapporto di amore/odio con certa musica).

La “materia prima” da cui partono le Exit Eden è tutto sommato buona, nel senso che artisti come i Depeche Mode, Bonnie Tyler o Lady Gaga a ben pensarci si prestano ad arrangiamenti di questo tipo. La cosa che fatico ad accettare - ma che devo riconoscere - è che il risultato di questo “trattamento estremo” è complessivamente convincente.

Brani come “Question Of Time” (che sembra presa direttamente da un album dei Nightwish o dei Within Temptation) dei sopraccitati Depeche Mode, “Unfaithful” di Rihanna (con i violoncelli in evidenza in stile Apocalyptyca), “Incomplete” dei Backstreet Boys (con gli elementi celtici), “Impossible” di Shontelle (epica e cinematografica), “Frozen” di Madonna (gli Evanescence dei tempi d’oro non avrebbero saputo fare di meglio), “Paparazzi” di Lady Gaga (che probabilmente piacerebbe anche all’autrice) o “Fade To Grey” dei Visage (carica e groovy alla maniera dei Rammstein) non possono che far dire: “missione compiuta”.

Ma qualcosa di “fuori dal vaso” c’è, inutile nasconderlo: “Heaven” (Bryan Adams) e “Firework” (Katy Perry) suonano forzate, così come “Skyfall” di Adele - anche se è apprezzabile l’accento posto sul carattere dark del brano. Discorso a parte va fatto per “Total Eclipse Of The Heart”, perché quando mi toccano Jim Steinman faccio sempre fatica a prendere una posizione. Fate vobis.

Plastica allo stato puro. Ai limiti del kitsch. Probabilmente suonata quasi interamente da un PC. Ma funziona.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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