Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:49 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. TODAY THE SKY
  2. KITE
  3. VORTEX STREET
  4. IT COMES IN WAVES
  5. DYATLOV PASS
  6. FAR AND AWAY
  7. WESTERLIES
  8. ROGER, GORDO
  9. THE ROWING ENDETH
  10. DRIFT

Line up

  • Jim Matheos: guitars, bass
  • Lloyd Hanney: drums
  • Anna Lynne Williams: vocals on “Vortex Street” and "Westerlies”
  • Kevin Moore: keyboards on “It Comes in Waves” and “Drift”

Voto medio utenti

Può la mente superiore di Jim Matheos partorire un disco deludente? A quanto pare sì.

Arriva un momento, nella vita di ogni chitarrista, in cui questi deve “sperimentare”, uscire dal seminato, spesso per incontenibili esigenze creative - e può essere il caso del buon chitarrista dei Fates Warning - e altre volte per “cause di forza maggiore”. Ecco allora che Ritchie Blackmore - memore dell’antico proverbio del “carro di buoi” - si ritrova a fare il menestrello con la compagna Candice Night, Robert Fripp - orfano della band da lui stesso fondata - instaura una proficua (ma poco memorabile) collaborazione con Brian Eno, Brian May - incerto sul futuro dei suoi Queen - si mette a rifare le sigle delle serie tv per bambini con il buon Eddie Van Halen (“Star Fleet Project”, ndr). Inutile dire che l’elenco potrebbe proseguire in eterno.

Psicologia spicciola a parte (ahimè, ho studiato architettura, ndr), entriamo nel merito di questo “Drift”. Abbiamo capito che a Matheos non bastavano le sonorità ruvide ed elettriche della band madre o quelle più propriamente elettroniche del progetto OSI. Perché allora non buttarsi a capofitto nell’universo post-rock/alternative/ambient/sperimentale e chi più ne ha più ne metta?

Già dall’iniziale “Today The Sky” intuiamo che c’è qualcosa che non va: le chitarre "stonate" non appartengono al vocabolario di Matheos, così come le soluzioni di scuola grunge. Non va meglio con la successiva "Kite", che comunque si distingue per il "buon abuso" dell'effettistica. "Vortex Street" è un meraviglioso ed elegante gioiellino di ispirazione wilsoniana - arricchito dalla morbida voce di Anna Lynne Williams - e fa il paio con "It Comes In Waves", che potrebbe essere un brano dei Fates Warning senza Alder alla voce (e non a caso c'è il buon Kevin Moore alle tastiere). "Dyatlov Pass" - tra ambient, noise e soundscapes - è davvero troppo soporifera, e non basta la svolta elettrica della coda a risollevarne le sorti. "Far Away" dona una dimensione melodica all'alternative rock prima della "ninnananna post-rock" "Westerlies", ancora cantata dalla Williams. "Roger, Gordo" trasuda OSI da ogni poro, così come la conclusiva "Drift". Tra le due troviamo la discreta "The Rowing Endeth", dai riusciti contrappunti chitarristici.

Mettiamola così: Jim Matheos - alla veneranda età di 55 anni - si è voluto togliere uno sfizio. Lasciamogli pure questa soddisfazione.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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