Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:34 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. RUSH
  2. KAOS
  3. MEET YOUR MAKER
  4. CREEPER
  5. NO REASON, PT. 1
  6. NO REASON, PT. 2
  7. CANNNIBAL
  8. HEADED FOR THE SUN
  9. RESURRECT THE MACHINE

Line up

  • Dean Ortega: vocals
  • Andre Makina: guitars
  • Joey Cotero: drums, percussion, backing vocals
  • Kurt Barabas: bass, backing vocals

Voto medio utenti

I Resurrect The Machine sono un’efficace dimostrazione del fatto che la “tradizione” può essere tranquillamente recuperata senza trasformarsi in una prestazione artistica pacchiana e acritica.
Per ottenere tale risultato è “sufficiente” possedere vocazione, passione, creatività e talento tecnico, tutte doti che i nostri californiani condensano in questo “Uncover the truth”, un albo che procurerà più di un fremito a quanti amano “maestri” come Judas Priest, Metallica, Black Sabbath e Dio e inevitabilmente hanno nel cuore pure “gente” del calibro di Sword (quelli canadesi), Malice e Metal Church.
Heavy metal “classico”, dunque, screziato di thrash n’ speed, che nelle sapienti mani di Dean Ortega, power vocalist di notevole espressività, Andre Makina, costruttore instancabile di riff e assolo vincenti, e della potente e brillante sezione ritmica Cotero / Barabas, tramuta un “bel ricordo” in una realtà inossidabile.
Il suono è impetuoso e grazie a un costante gusto melodico e un’opportuna dose di fantasia compositiva il programma assicura elevati livelli d’interesse e di godibilità cardio-uditiva per tutta la sua durata.
L’onda sonica comincia a travolgere l’astante fin dall’atto d’apertura “Rush”, possente, frenetico ed evocativo, sensazioni riproposte immediatamente dalle cadenze d’acciaio di “Kaos” (bello il fascinoso break ad ampio respiro) e dalle incalzanti atmosfere caliginose di “Meet your maker“, che uniscono tensione e immediatezza.
Creeper” e le due porzioni di “No reason” (con qualcosa dei Warlord nel pre-finale di brano) mescolano Bay-Area e NWOBHM, mentre “Cannnibal” è un gioiellino in note sinistro e alieno, che striscia subdolamente dritto al centro dei sensi.
Si continua con “Headed for the sun”, che suona come il frutto di una proficua jam session tra Metallica e Rainbow, e se qualcuno si fosse mai chiesto cosa potrebbe succedere se Death Angel, Iron Maiden e Judas Priest incrociassero il loro arsenale espressivo, “Resurrect the machine” arriva a fornire qualche plausibile indicazione e a porre il sigillo ad un lavoro piuttosto riuscito.
Il plauso conclusivo lo riserviamo alla Minotauro Records, una “piccola” eccellenza discografica italiana da molti anni garanzia di competenza e di grande attenzione per la sempre pulsante scena metallica underground.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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