Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. UNITED
  2. HERE TODAY GONE TOMORROW
  3. GRAVITY
  4. SINKING SHIP
  5. ONE OF LIFE'S MYSTERIES
  6. NO REGRETS
  7. BITE THE BULLET
  8. THINGS I KNOW
  9. THE SKY IS FALLING
  10. HEAVEN AND EARTH
  11. INDESTRUCTIBLE

Line up

  • Harry Hess: vocals, guitar
  • Pete Lesperance: guitar
  • Stan Miczek: bass
  • Darren Smith: backing vocals
  • Creighton Doane: drums

Voto medio utenti

Avere la possibilità di parlare “pubblicamente” di questi “ragazzi” amanti dello chic-rock, dei cartoni animati e di Bugs Bunny (è proprio da un antico cortometraggio d'animazione con lui come protagonista che la band mutua la sua singolare denominazione …) è per il sottoscritto al tempo stesso un onore e un onere, tanta è l’ammirazione che nutro nei loro confronti.
Il precedente “Thirteen” mi aveva rassicurato sulla “tenuta” artistica del gruppo a distanza di oltre vent’anni dal favoloso esordio, ma difficilmente avrei immaginato che gli Harem Scarem sarebbero riusciti a lambire da vicino, in fatto di tensione emotiva, i momenti più esaltanti di una rigogliosa carriera.
Come sempre, in questi casi è arduo e probabilmente anche scorretto impegnarsi i paragoni “filologicamente” improponibili e tuttavia voglio rassicurare i tanti estimatori dei nostri … nel nuovo lavoro “United” troverete esattamente tutte le peculiarità che vi hanno fatto “innamorare” di loro: i cori, le melodie, le chitarre eleganti, corpose e fantasiose e una classe che obiettivamente non si trova con facilità nemmeno nel costipato panorama musicale del terzo millennio.
Aggiungiamo un gusto compositivo svettante su molta della concorrenza passata e attuale, e otterrete un grande albo di hard melodico scritto e interpretato con il cuore e con una qualità esecutiva davvero inattaccabile.
Harold ‘Harry’ Hess pilota con il suo timbro virile e caldo, inossidabile agli effetti del tempo (si è forse appena un po’ inasprito … dettagli, comunque …), una successione di brani davvero memorabili, impregnati della destrezza assoluta di Pete Lesperance (un musicista dal talento formidabile non sempre adeguatamente riconosciuto … ) e da una sezione ritmica efficace e puntuale, mentre Darren Smith, abbandonati (in studio) già da un po’ i tamburi della formazione, continua a concedere la sua laringe a emozionanti armonizzazioni vocali, per un concentrato di energia, raffinatezza e passionalità che merita un consenso ampio e incondizionato.
A dire la verità, analogamente a quanto accaduto durante l’ascolto del suo predecessore, sembra quasi che gli Harem Scarem facciano leggermente fatica a “carburare” … “United” e “Here today gone tomorrow”, pur molto godibili e freschi, scontano una patina leggera di superficialità, assolutamente emendata nel terrificante impatto finemente accattivante di “Gravity”, un pezzo che s’istalla nella corteccia cerebrale con irrisoria semplicità.
Da qui in avanti, il motore della macchina canadese da affidabile e potente diesel si trasforma in un “mostro” da centinaia di cavalli, liberati in prima battuta dal dinamismo adescante di “Sinking ship” e dal romanticismo intenso e “pragmatico” di “One of life's mysteries”, ben lontano dalle facili smancerie.
La melodia (av)vincente di “No regrets” produce scariche imperiose di libidine cardio-uditiva, almeno quanto “Bite the bullet”, una leccornia in note dal superbo sviluppo armonico, “Things I know”, evocativa e ariosa, e “The sky is falling”, insinuante e contagiosa, marchiata da una costruzione canora di notevole pregio.
Ancora due perle, infine, arrivano a completare uno scrigno sonoro d’inestimabile valore … “Heaven and Earth”, uno scintillante diamante dal taglio “adulto” e “Indestructible”, che inizia come un’elegiaca ballata da “frontiera” e ben presto si trasforma in una sorta di luminoso atto catartico, rappresentando altresì, in forma di parafrasi, il “manifesto” autobiografico di una formazione dall’incrollabile ardore espressivo.
Che succede, amico?” Chiedeva insistentemente il celebre coniglio grigio dei Looney Tunes … nulla di particolarmente “sorprendente”, in realtà … accade che “United” sia uno degli eventi discografici dell’anno e che gli Harem Scarem si conquistino nuovamente la posizione che compete loro, e cioè ai vertici del ranking di categoria. That's all folks!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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