Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Metal blade

Tracklist

  1. A CALL TO ARMS
  2. ANNIHILATION CRUSADE
  3. THE WORLD ABLAZE
  4. ON THE WRONG SIDE OF THE WIRE
  5. CLOSE TO VICTORY
  6. KONIGSBERG
  7. ESCAPE ACROSS THE ICE (THE WHITE ARMY)
  8. BREATHING THROUGH BLOOD
  9. MESSINA RIDGE
  10. THE 11TH HOUR

Line up

  • Henri Sattler: guitars, vocals
  • Michiel van der Plicht: drums
  • Jeroen Pomper: bass
  • Mike Ferguson: guitar

Voto medio utenti

Sette anni di attesa possono essere un'infinità e ormai in pochi speravano nel ritorno discografico del combo olandese (la cui ultima fatica risale al 2010), scioltosi nel 2012 e riformatosi un paio dì anni dopo, ma tant'è che i nostri freschi di nuova line up escono col nuovissimo e terzo capitolo della trilogia dedicata al primo conflitto mondiale.
L'epicita' del sound, le ritmiche marziali che ben si adattano al concept dì fondo, una forte impronta melodica e l'abbandono quasi totale della violenza barbarica dei primi lavori, sono questi i tratti salienti dei God Dethroned del 2017. Intendiamoci, non mancano i pezzi tipicamente Death metal, i riff veloci e taglienti o i blast beat ma molto più evidente è ad esempio l'approccio generale Viking Metal un po' alla Amon Amarth che fin dal suggestivo intro "Call To Arms" colpisce l'ascoltatore. Anche i pezzi che più sì avvicinano al vecchio sound del gruppo (es la titletrack o "Annihilarion Crusade") coi loro bridge e i rallentamenti melodici ci riportano alle coordinate del nuovo corso musicale. Indubbiamente i Nostri hanno il mestiere dalla loro parte e una indiscutibile abilità esecutiva che tengono alta la tensione dell'album nonostante la presenza al suo interno di brani mid-tempo che stemperano la violenza con frequenti rallentamenti melodici anche in brani dal tiro tipicamente Death ( " Close To Victory").
Ci sono anche passaggi e chorus di impronta heavy Metal in "Escape Accross The Ice" , così come frequenti sono gli intrecci chitarristici di fattura Melodic Death, in generale siamo di fronte ad un songwriting abbastanza variegato che spazia da accelerazioni tipicamente Death a rallentamenti improvvisi, a bridge melodici, a riff cadenzati e potenti ( la bellissima e lunga suite "The 11 Hour" con un assolo di twin guitars e un arpeggio acustico molto suggestivi ).
Insomma, un album che continua quanto scritto nei due capitoli precedenti, caratterizzato da forti melodie, esecuzione e produzione impeccabili che proietta i God Dethroned nell'inedito (per loro) ambito del Viking Melodic Death. Se questo piacerà o meno ai fans, sarà il tempo a deciderlo, per me top album e gradito ritorno per il combo olandese!
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mag 2017 alle 14:20

Io a quelli di "The Grand Grimoire" (che ho in vinile)...

Inserito il 11 mag 2017 alle 10:17

caspitaccio...sono fermo ai tempi del mediocre "The Toxic Touch"

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