Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:M&O Music

Tracklist

  1. BENEATH THE HAT
  2. FOLLOWING THREE GHOSTS
  3. ABOVE AIRPLANES
  4. TASTE OF YOUR TEARS
  5. LADY SHALOTT
  6. SCRATCHING GAME
  7. DREAMSAILOR
  8. BACK TO SALEM
  9. RANDOMIZATION
  10. ARCANE DREAMS

Line up

  • Sophia Lawford: vocals
  • D. L. Brandon: keyboards
  • Sébastien: guitars
  • Donovan: drums
  • Yvann: bass

Voto medio utenti

Gli Ormyst sono francesi e suonano power metal sinfonico alla Nightwish con un pizzico di prog in più: queste sono le informazioni messe a disposizione dei comuni mortali come noi tramite i canali ufficiali. Punto.

Per quanto banale, la frase iniziale racchiude però tutta l'essenza di questa band che, quando copia, lo fa benino, ma quando prova a metterci del suo, causa l'inesperienza, convince a metà.

"Arcane Dreams" si apre con "Beneath The Hat", breve ouverture che ricorda molto da vicino "Elvenpath". "Following Three Ghosts" mantiene le promesse delle premesse, facendo trasparire una componente progressiva più pronunciata grazie al lavoro di Brandon alle tastiere. La voce di Sophia si avvicina a quella di Tarja per timbro ma non per spessore, e questo aspetto si riflette soprattutto nella successiva "Above Airplanes", affine al sound di Stratovarius e Sonata Arctica. "Taste Of Your Tears" inizia come una scontatissima ballad ma, nonostante le riuscite accelerazioni centrali, l'ascolto risulta pesante a causa dei continui "stop & go"; stesso discorso è applicabile alla seguente "Lady Shalott". "Scratching Game" è tanto canonica (cassa in sedicesimi e ritornello "ritornelloso") quanto scorrevole, e anticipa "Dreamsailor", filler che si distingue solo per il break pianistico/virtuosistico. "Back To Salem" scimmiotta "Walking In The Air" aggiungendoci una poco efficace componente elettronica (data dalla drum-machine), prima di "Randomization", che sembra presa direttamente dagli scarti di "Oceanborn". La titletrack, dieci minuti di cliché del genere (con tanto di rimandi ad "Above..."), penalizza ulteriormente la valutazione finale che (forse) avrebbe potuto essere un po' più alta. Peccato.

Gli Ormyst potrebbero dire la loro, ne sono convinto. La lezione dai "maestri" l'hanno imparata, ora devono solo riuscire a dare una lettura personale e convincente di un genere sicuramente molto inflazionato... sembra poco?
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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