Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:41 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. FIRST DAY OF MY LIFE
  2. BESERK
  3. SHALLOW GROUND
  4. QUANTUM LEAP
  5. NEVER ENOUGH
  6. IRON LADY
  7. DANCING ON THE EDGE
  8. THROUGH IT ALL
  9. HIT THE GROUND
  10. COUNTING STARS (ONE REPUBLIC COVER)

Line up

  • Tiziano Spigno: vocals
  • Aldo Lonobile: guitars
  • Ricky Messeri: guitars
  • JJ Andreaone: bass
  • Luca Cartasegna: drums

Voto medio utenti

Esordiscono ora, ma i Kings Of Broadway (come spesso capita) hanno origini lontane. È infatti il 2011 quando il chitarrista Aldo Lonobile, noto ai più come “uomo-simbolo” dei Secret Sphere, inizia a fantasticare e a progettare una band hard rock moderna, granitica e disimpegnata allo stesso tempo.

Trovati i compagni giusti (su tutti un cantante stratosferico come Tiziano Spigno), alla composizione di “Kings Of Broadway” viene dedicato il quadriennio 2012-2015, e tutto questo nel segreto più totale.

Ed eccoci al 2017, quando Pride & Joy Music viene conquistata dalla proposta musicale di questi rocker divertenti, “ruffiani” al punto giusto e indubbiamente dotati e coinvolgenti. Lo si capisce già dall’iniziale “First Day Of My Life”, un concentrato di suoni heavy, tentazioni glam e strutture semplici ma efficaci che strizzano l’occhio alla musica mainstream. “Beserk” mette insieme ZZ Top e Nickelback, mentre la dinamica “Shallow Ground” spinge sulla componente dura del sound del combo (c’è spazio anche per un timido break elettronico). La riuscita “Quantum Leap” coniuga linee vocali teatrali, tastiere e orchestrazioni poco invadenti, anticipando “Never Enough”, buon mid-tempo a cavallo tra Anni Ottanta e Novanta. “Iron Lady” è breve e diretta, e fa il paio con “Dancing On The Edge”, che proietta il “serpente bianco” nel nuovo millennio. “Through It All” è una ballad che profuma di Skid Row, e contrasta bene con “Hit The Ground”, traccia carica di groove. La sorpresa finale è la cover di “Counting Stars” dei One Republic, qui resa magistralmente con arrangiamenti eterogenei che definirei addirittura “più coraggiosi” rispetto a quanto sentito fino a questo momento.

Partono con il piede giusto i Kings Of Broadway, ma sono convinto che il meglio debba ancora venire…

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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