Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Listenable Records

Tracklist

  1. BLOOD AND EMPTINESS
  2. THE DECAY WITHIN THE ABYSS
  3. LOCUST
  4. DEMONIZATION
  5. DEMONS RAGING
  6. DESOLATION ARCHITECT
  7. INSTRUMENTS OF ARMAGEDDON
  8. SUNK
  9. THE PLAGUE THAT STALKS THE DARKNESS
  10. FOUL FROM THE PURE
  11. MIND FIGHT
  12. VOID
  13. SECRET PARALLEL WORLD
  14. WE CHALLENGE DEATH
  15. LIFE TO GRAVE
  16. SHUT THE LIGHT

Line up

  • Shane Embury: bass
  • Nicholas Barker: drums
  • Anton Reisenegger: guitars
  • Kevin Sharp: vocals

Voto medio utenti

Il mondo continua a scendere verso abissi di depravazione sempre più aberranti, gettandosi a capofitto verso il fondo degli Inferi, ed i Lock Up lo accompagnano con la loro musica denunciandone gli orrori.
Il supergruppo fondato da Shane Embury (mi pare superfluo ricordare la sua provenienza dai Napalm Death) si è separato in via totalmente amichevole da Tomas"Tompa" Lindberg assorbito completamente dagli At the Gates ma, grazie all'ugola infernale di Kevin Sharp (Brutal Truth), non ha perso un grammo del suo impeto distruttivo come questo "Demonization" dimostra in pieno.
I riffs al fulmicotone della chitarra di Anton Reisenegger ((Brujeria) urlano la loro rabbia in una colata di lava che tutto travolge mentre la sezione ritmica guidata da quell'elicottero che risponde al nome di Nick Barker (Cradle of Filth, Dimmu Borgir) e da Embury edifica un muro sonoro potente ma allo stesso tempo precisissimo e ben distinguibile.
"Demonization" è un viaggio attraverso la coscienza umana, la sua ascesa e la sua caduta attraverso inferni di sangue e violenza, un'analisi della capacità di rialzarsi dell'uomo come una fenice mistica.
L'opener "Blood and Emptiness", la violentissima "Locust", la napalmiana (perdonate il neologismo) "The Plague That Stalks The Darkness", solo per citare alcuni dei brani più riusciti ci guidano attraverso questi estremi della condizione umana.
I Lock Up ancora una volta annichiliscono con la loro rabbiosa denuncia e non scendono a compromessi con nessuno se non con loro stessi: la chiamo coerenza ed è un valore di grandissimo valore.
Siamo solo a marzo ma abbiamo un serissimo candidato al titolo di brutal/death metal album dell'anno.
Recensione a cura di Alessandro Zaina

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