Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:58 min.
Etichetta:Lion
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. FROM THE ASHES
  2. SWEET SORROW
  3. LOSS
  4. BENEATH THE SURFACE
  5. EMPTY
  6. UNTIL DEATH DO US PART
  7. EXTINCT
  8. ROOM 9
  9. NO SALVATION
  10. UNTRUTH
  11. LIES IN
  12. ROOM 6
  13. EPILOGUE

Line up

  • Andre' Vuurboom: vocals, guitars
  • Kees Harriso: bass
  • Rob Cerrone: guitars
  • Anand Mahangoe: guitars
  • Joost Van Der Broek: keyboards
  • Ruud Van Diepen: drums

Voto medio utenti

Nati come molti side projects di casa Lion Music dall'unione degli ex Sun Caged, Vuurboom e Joost Van der Brook (quest'ultimo anche produttore ed ora in pianta stabile negli After Forever) a cui si sono aggiunti Van Diepen e Harrison (Autumn Equinox), Cerrone (Imperium) ed il chitarrista Anand, gli olandesi Sphere of Souls rischiano di diventare una "band ufficiale" in virtù di un passaparola che ha portato recensioni lusinghiere e la prova sul campo delle effettive capacità durante alcuni showcase ed un supporting act ai Vanden Plas, questo forse per merito dell'affiatamento già esistente tra Vuurbbom e Vander Broek nei Sun Caged (non a caso "Epilogue" nasce proprio in quel periodo) che ha permesso al primo (autore di musica e testi) di evitare le strutture tecniche ed i virtuosismi del prog metal canonico focalizzandosi di più sulla forma tipica della canzone ma soprattutto incentrando l'attenzione prima sul cantato e poi sulla musica. Atmosfera, emozione, melodie orecchiabili mai scontate, pochi i break strumentali così come i cambi di tempo e brani lunghi, le tastiere usate più per rendere corposo il sottofondo che per abbandonarsi a virtuosismi ed uno strepitoso Vuurboom dal repertorio vocale completo che riesce a spingersi anche in territori simil growl nell'aggressiva ed incontrollabile "Lies inc" per poi deliziarci con l'intensa delicatezza di "Loss" o quando è accompagnato solo dal pianoforte di Joost nella conclusiva "Epilogue", e dire che stiamo parlando di un disco le cui parti sono state registrate in diversi studi (a Rotterdam batteria e chitarra ritmica, le parti di Anand nel suo studio così come quelle di Joost, che si è occupato anche di mixaggio e produzione, non a caso è un pupillo cresciuto da Arjen Lucassen che lo ha ripagato suonando per lui sia in studio che nel tour di "Star 1"), ma quanta volontà in ogni singolo membro nel dare il meglio di sè per rendere questo magnifico gioiello qualcosa di originale che rimarrà nel tempo. Non è il solito disco di prog metal, c'è molta più melodia unita ad uno stile che in parte richiama i Sun Caged ma anche i Vanden Plas di "Beyond daylight" ed i Saga, ma i paragoni sono molto restrittivi e l'acquisto è obbligato così come molti prodotti sfornati da Lion Music nel corso di quest'anno (Hubi Meisel, Mind's Eye).
Recensione a cura di Carlo Viano

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