Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:Apocalyptic Witchcraft Recordings

Tracklist

  1. WILL YE NO COME BACK AGAIN
  2. THE YELLOW LOCKS OF CHARLIE
  3. THE STANDARD ON THE BRAES O’MAR
  4. WHA WADNA FECHT FOR CHARLIE
  5. FLORA MACDONALD
  6. SOUND THE PIBROCH
  7. FUIGHEALL
  8. THE LAST OF THE STUARTS

Line up

  • Reni McDonald: vocals, guitars, keyboards
  • Alan Buchan: vocals, guitars
  • Bryan Hamilton: drums
  • Tony Dunn: bass, clean vocals

Voto medio utenti

Ben sette anni son dovuti trascorrere dall'esordio "The Giants of Auld " (peraltro ristampato dalla Candlelight Records nel 2013) al suo successore, "The Forty Five" : un album che conferma tutto il valore di questa formazione scozzese, che mostra evidenti progressi sia sul piano compositivo sia su quello esecutivo, e che per l'occasione si propone in un concept storico che affronta un preciso momento storico, i due tentativi di riportare con la forza sul di trono di Scozia, Giacomo VII rispettivamente nel 1715 e nel 1745, e da qui il titolo del disco.

Sul piano musicale i Cnoc An Tursa non paventano alcuna abdicazione: una proposta che pur eretta su fondamenta Black & Death Metal sa spaziare dall'Epic al Folk, giostrando il tutto lungo composizioni articolate (comunque mai ridondanti) o esageratamente derivative
L'intro iniziale, "Will Ye No Come Back Again" ci accoglie fra rumori di battaglia e cornamuse in lontananza, per poi aprirsi un po' a sorpresa sulle note di un paio e un coro in crescendo, che ci guidano alla seguente "The Yellow Locks of Charlie", con le sue reminiscenze folk che preparano il campo per il Pagan Black Metal che può far pensare a dei Winterfylleth più epici o a dei  Wodensthrone meno cupi, ma pure a Falloch (dove, peraltro, militava il nuovo bassista Tony Dunn) ed Arkona, per quanto sia da sottolineare come i Cnoc An Tursa non si rifacciano sfacciatamente a queste o ad altre band. Credo che "Wha Wadna Fecht for Charlie" possa essere il brano più indicato per delineare il mood di "The Forty Five", con i suoi toni orgogliosi e tutte le sfaccettature ed i chiaroscuri che lo caratterizzano. Un bel contrasto con le pulsanti "Sound the Pibroch" o "Fuigheall" che sono le canzoni più immediate e frontali, almeno nella loro parte iniziale prima di un finale epicheggiante e (soprattutto la prima) con largo impiego di tastiere e cori.
Ma non va sottovalutata nemmeno la conclusiva "The Last of the Stuarts", che punta forte sulla melodia e sul pathos, con le sue atmosfere celtiche e folk.

"The Forty Five" è un album di cui i Cnoc An Tursa possono andare fieri.



Metal.it
What else?
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.