Copertina 7

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2016
Durata:56 min.
Etichetta:Vàn Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. UNREAL
  2. PARTIR
  3. TIEF UNTER
  4. OUT OF DARKNESS DEEP
  5. NUIT NOIRE DE L'ÂME

Line up

  • M. Kirby: guitars
  • M. De Backer: guitars
  • C. Von Burtle: guitars
  • J. Marx: bass
  • Shazzula: vocals, synths
  • J. Van Van Gulick: drums

Voto medio utenti

Il debutto dei belgi Wolvennest, rilasciato dalla Vàn Records, etichetta che è sempre sinonimo di qualità, è un album interessante nel suo essere molto particolare e, in qualche modo distante, dalle classiche atmosfere "metal".
I cinque lunghi brani che compongono l'album, al quale partecipa in qualità di co-autore, Albin Julius dei Der Blutarsh, uniscono una forte caratterizzazione psichedelica, di matrice space rock, con le atmosfere oscure del doom (Black Widow), della dark music e della drone music, il tutto all'insegna di un approccio quasi cinematografico, spesso sembra di ascoltare una colonna sonora, e di una atmosfera notturna che marcano a fondo la proposta di un gruppo "diverso".
Certamente seguire composizioni che superano anche i 20 minuti non è "impresa" semplice, ma l'ossessiva ripetizione delle partiture, i loop sintetici che squarciano le intuizioni più classicamente rock, l'uso distorto e possente delle sei corde (il gruppo adopera ben tre chitarristi) e gli sporadici interventi di voce femminile sono tutti elementi che rendono la miscela dei belgi comunque variegata ed in grado di tenere distante la noia.
"Wolvennest" è un album dal forte sapore vintage, non per nulla viene rilasciato solo in vinile, e dall'approccio quasi ritualistico che, tuttavia, è in grado di saper "giocare" con idee estreme e reminiscenze che affondano le radici nel nord europa, è un album, a ben guardare, con un'anima ben definita, un'anima lisergica ed inquieta che si contorce e dilata in una musica fatta di emozioni, ascoltate la splendida "Unreal", e di notti con poche stelle.
In una musica, a mio giudizio, non solo molto personale, ma anche molto bella.
Scusate se è poco.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 feb 2017 alle 10:01

mi hai messo voglia di ascoltarlo..

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