Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:51 min.
Etichetta:UDR Music

Tracklist

  1. SECTARIAN
  2. ORISON
  3. LUCIDITY
  4. OPAL
  5. JINN
  6. SISTER
  7. STRAY
  8. PARAGON

Line up

  • Joel Ekelöf: Vocals
  • Marcus Jidell: Guitar
  • Lars Åhlund: Keys, guitar
  • Stefan Stenberg: Bass
  • Martin Lopez: Drums, percussion

Voto medio utenti

OTTO
Iniziamo dal voto, piuttosto che dal Lupo.

I Soen si sono rimessi a loro stessi per narrare una storia antica: un viaggio per, dire in musica, l’indicibile celato nei riti e nelle mistiche più sanguigne. Mai così artistici e sospesi. Hanno trascritto ed espresso, ancorandosi al plot scelto, i meandri dei loro dubbi e dei loro successi esistenzialisti.
Lykaia suona e sembra un documentario montato dall’alto sulle teste dei Nostri: pare che lo scarto editoriale sia oscuro alla Band, intenta solamente a stendere e mettere in record le urgenze percettive.
Lykaia, arcaico rito di passaggio, di sacrificio e di archetipi bestiali e superumani, è un balzo oltre, non comprensibile a pieno, un inconscio millenario organico, privo di striduli contenuti...
I Soen si superano da dentro come un paracadute chiuso male che riesce comunque ad aprirsi in Volo.
Se vi state ancora chiedendo se Ekelöf, Lopez e soci stiano proGhedendo, attraverso la loro discografica, gettate al vento queste domande. Fatevi sotto: non resta niente da difendere. In questa sede pare ovvio discernere e deliberare. Ovvio al netto dei Ma. Il mixing, a tratti avviluppato al metallo, potrebbe far storcere il naso ai 'post-puristi' *
Pensiero a parte, rammarici a parte, resta
anche un vuoto che l'animo
riempe col Corpo, sinonimo di dolore.
Dolore privato di ciascuna remora anticipatoria. Dolore "puro".
Dolore di un colpo inatteso, sen't'ibile solo nel momento in cui esso stesso Vive.
Grandi ma non immensi. Album gigante ma non eccelso.
Che ogni vostro dispetto orientativo muoia ora. Che ogni vostro dolore sia una goccia a se stante di esperienza. Possiate trovare la forza di dimenticare...

Grazie Soen, vicini di "casa", di suoni, d'animo.

PS
conSiderAzioni posticce:
- era delle tracce: inutile trascorrerne una ad una, data la compattezza espositiva, creativa e umana messa in opera.
Non ci sono esercizi riempitivi nè Inni forsennatamente Alti.
Qualche passaggio e qualche trama, magari, sarebbero potute essere meno architettati, mentre, qualche altro/a più sviluppati: Opal rende da sola le troppe parole in questione.
- il battiscopa dello studio e le * polveri Browniane, in Lykaia, non vengono programmate digitalmente (rarità in una Scena sterilizzantesi)
- 8.5, perchè non c'è nemmeno un 9))
Recensione a cura di Marco Pastagakio Regoli
Ottimo

Per me da top 10 del 2017. Composto e arrangiato molto bene. Ottima la resa dei pezzi e dei suoni.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 feb 2017 alle 09:52

l'ho ascoltato solamente 6 volte negli ultimi 3 giorni...credo che 8,5 ci stia tutto e senza problemi! questo album è inferiore al capolavoro "Tellurian" ma è comunque un passo avanti nell'evoluzione e crescita della band. Tool? ancora qualcosina (chitarra ritmica). Opeth? qualcosa di meglio. Katatonia? alcune strutture li ricordano (ma Jonas Renkse e soci sono inarrivabili per chiunque a livello emozionale). Mainstream? oddio, se aver scritto canzoni anche cantabili lo è, allora sì, ma dubito che li porteranno al grande pubblico.

Inserito il 06 feb 2017 alle 18:14

l'anello di congiunzione tra gli opeth (di una volta) e i tool (di cui non credo che sentiremo mai il "nuovo disco").. detto questo però l'ho trovato un po' troppo "morbido" e mainstream.. non gli darei più di 7

Inserito il 03 feb 2017 alle 13:01

sto con te quando stai con i Katatonia... non credo sia una questione di passaggi e passaggi di ascolti...piuttosto mi sembra che sia una cosa più sottile, che se arriva - arriva istantaneamente. concordo sul tema voto...otto sta come cappello al discorso delle sottigliezze altrimenti ci sta un sette che stronca sul nascere ogni altro dubbio... rimango attorno alla posizione espressa nella rece: si sono superati / è il loro miglior lavoro

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