Copertina 7,5

Info

Past
Anno di uscita:2012
Durata:60 min.

Tracklist

  1. INVERTED SWARM
  2. FICTION
  3. NEST
  4. INTERLUDE I
  5. IMMERSION
  6. AVELLA
  7. ECCENTRESS
  8. FAWN
  9. CHRYSALIS
  10. INTERLUDE II
  11. LAPSE INTO HYSTERIA
  12. ILLUMINATION
  13. GARDEN OF RUST

Line up

  • Craig Hamburger: bass
  • Matt Motto: guitars (lead)
  • David Dubenic vocals
  • Drew Goddard: driums
  • Logan Wright: keyboards, guitars (rhythm)

Voto medio utenti

Gruppo progressive metal da Chicago. Escono con questo disco omonimo di debutto nel 2012. Il loro è un lavoro composto da un insieme di tecnica sopraffina che tenta di effettuare un connubio, o anche semplicemente una sintesi, fra il progressive metal più classico ed aspetti più estremi, ma senza cadere nel puro technical death metal.
Il cantato infatti può a tratti richiamare quei lidi, ma sono solo accenni momentanei che ben inseriti danno la peculiarità della loro proposta musicale, come ben esemplificato in "Fiction", "Immersion" ed "Avella" che con il suo minutaggio esteso avvolge di cupe sonorità.
Fin dalla prima traccia "Inverted Swarm" invece gli intrecci e le sovrapposizioni strumentali non risparmiano l’ascoltatore il quale si vede costretto a destreggiarsi in un vorticoso crescendo.
Altresì, sicuramente per l’influenza dei diversi generi, il gruppo non manca di stupire con sonorità molto più convenzionali che ben si adattano alla voce fragile, come in "Nest" dove vi sono momenti alquanto aulici che vengono opposti al main corse del brano.
Cosi come in "Eccentress", dove la linea vocale profonda e serie viene canzonata da un giro scherzoso e dissonante. Il ritmo è la parte centrale del brano che magistralmente anima gli strumenti i quali sembrano quasi danzare e prendere vita.
La lunghezza dell’opera tuttavia si sente e non manca di rendere tedioso l’ascolto, se non fosse per il cambio repentino che avviene con "Fawn". Un brano calmo, interpretato, sentimentale ed emotivo che con sorpresa sembra quasi fermare il tempo e cristallizzare il momentum.
Tuttavia, subito dopo questo breve intermezzo si viene catapultati con "Chrysalis" nel mezzo di sonorità prettamente power con riff malmsteeniani, sia di chitarra che tastiera, e accompagnati da una batteria e basso robusti compatti e potenti.
Il tutto dura poco, perché dopo meno di un minuto si torna ai riff frenetici e veloci di "Lapse Into Hysteria". Il nome del brano rende perfettamente l’idea. Il contro-canto con effetto megafono, il doppio pedale costante, gli armonici artificiali di chitarra ed i riff aumentano l’effetto caotico con un risultato di esplosione massiccia che però si trattiene e rallenta proprio nella parte finale.
Infatti, con "Illumination" si rientra in un ambito molto più consono a quel progressive classico e lineare. Non che brilli di fantasia o inventiva, ma l’insieme rimane coerente e preciso e poi la voce fa il resto espandendo e sollevando il brano. Anche l’elettronica della tastiera aiuta ad apporre originalità distaccandosi dal solito clichè.
Il brano finale invece sembra non dare ombra di dubbio di quello che è il vero colore del gruppo. Senza freni infatti la voce da libero sfogo al growl trattenuto fino a quel momento.

Nel complesso quindi un album interessante, sicuramente più per i patiti del metal più estremo, che va assimilato un minimo in particolare nei brani che divergono e nei quali spicca maggiormente l’innesto dei due generi interessati.

A cura di Pasinato Giovanni


Recensione a cura di Ghost Writer

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