Copertina 4

Info

Anno di uscita:2017
Durata:non disponibile
Etichetta:Better Noise Records

Tracklist

  1. AFTERMATH
  2. THE SUFFERING
  3. BURY MY DEAD
  4. DEATHLESS
  5. SELFISH AGE
  6. WHITE FLAGS
  7. PIECES
  8. WORLD ON FIRE
  9. ONE BY ONE
  10. THE FALL
  11. THE GREAT ESCAPE

Line up

  • Austin Dickinson: vocals
  • Conor O'Keefe: guitar
  • Will Homer: guitar
  • Stefan Whiting: bass
  • Dave Fee: drums

Voto medio utenti

Vado a citare testualmente dai loro canali ufficiali:
Genere
Metal/Rock
NO.
Facciamo solo rock, meglio. Qui di metal non ce n'è l'ombra.
the band mission is to create “the biggest, baddest hard rock we could]
Baddest???
Missione miseramente fallita. O riuscita, se interpretiamo quel "baddest" come pietoso.
As Lions are the evolution of British rock
BOOM. Allora siamo messi DAVVERO male. Viva l'involuzione.

Dispiace infierire così.
E dispiace pure giungere in maniera apparentemente frettolosa al nocciolo della questione ma SI è proprio così: se tra questi tizi non ci fosse il figlio di Bruce Dickinson (che, a par mio, dovrebbe vergognarsi per i misfatti compiuti dalla prole) non solo sarebbero passati totalmente sottotraccia ma non avrebbero proprio avuto una chance.
O forse sì, vista la monnezza che gira oggi intorno al metal, ma non è questo il punto.

"Selfish Age", anche all'interno di un movimento a metà tra un blandissimo metalcore, pop metal elettronico e rock di ispirazione nickelbackiana è un flop totale sia di intenti sia di risultati, alla ricerca continua della melodia più facile e del ritornello più catchy, senza tuttavia cavar un ragno dal buco, senza la minima capacità di partorire un riff incisivo, una soluzione vincente, addirittura la title track - quindi il brano scelto per rappresentare il disco - è tra i pezzi peggiori del disco, un poppettino squallido che non mi stupirei di ascoltare su Radio Deejay. E la stessa cosa per "Pieces", letteralmente imbarazzante, e...praticamente quasi tutte le altre. Idee zero, banalità a tutto foco e plastica, plastica, tonnellate di plastica buona nemmeno per il riciclaggio.

Ahivoglia col budget infinito che si ritrovano a mettere dentro i guru del sound mondiale, tipo David Bendeth (Of Mice & Men, Paramore, Bring Me The Horizon) e Kane Churko (Five Finger Death Punch, Disturbed, In This Moment), il risultato finale sarà sempre qualcosa di simile alle cose peggiore partorite dai Sonic Syndicate, ecco tipo l'ultimo "Confessions" a cui gli As Lions si accostano parecchio, potrebbero fare un tour insieme, utilissimo per prendere i nomi di tutti quelli che ci andrebbero...

Sincerità: dispiace scriverlo così a dritto ma questo è il classico disco dei figli di papà che campano sulle spalle di chi ha avuto qualcosa da dire e credono che l'arte si tramandi per generazione.
Ma per carità.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 gen 2017 alle 15:35

il Graz la tocca piano....

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